Chi è accompagnato da una diagnosi di bisogno speciale deve sfidarla, cercare di vincerla, smentirla, grazie alle competenze della scuola e dei servizi che devono contenere flessibilità, capacità di integrazione, organizzazione di scansioni di tempi per un processo che permetta la realizzazione di un progetto di vita.
Il “sostegno” deve essere evolutivo, e passare gradualmente da un rapporto duale ai sostegni di prossimità.
È sicuro che chi ha una disabilità ha bisogno di vivere una possibilità di dialogo in un progetto. Escludiamo quell’ascolto che non si fa carico anche del dialogo costruttivo. Diviene fondamentale acquisire una competenza di immedesimazione nell’altro e di disponibilità al dialogo imparando a gestire il conflitto, a ricercare anche i compromessi riconoscendo che nelle questioni complesse, come quelle dei processi di integrazione e inclusione in società in transizione, non esiste un punto di vista dominante ma molti punti di vista che contribuiscono a ricercare soluzioni efficaci.
“Nelle questioni complesse esiste il mio punto di vista, il tuo e quello giusto.” (Andrea Canevaro)
Visualizza la presentazione in Prezi del documento al link:
È sicuro che chi ha una disabilità ha bisogno di vivere una possibilità di dialogo in un progetto. Escludiamo quell’ascolto che non si fa carico anche del dialogo costruttivo. Diviene fondamentale acquisire una competenza di immedesimazione nell’altro e di disponibilità al dialogo imparando a gestire il conflitto, a ricercare anche i compromessi riconoscendo che nelle questioni complesse, come quelle dei processi di integrazione e inclusione in società in transizione, non esiste un punto di vista dominante ma molti punti di vista che contribuiscono a ricercare soluzioni efficaci.
COMPETENZE SOCIALI
la ricerca dei mediatori per la vita del singolo
l’organizzazione dell’equità sociale
«L’empatia è la nostra capacità di identificare ciò che qualcun altro sta pensando o provando, e di rispondere a quei pensieri e sentimenti con un’emozione corrispondente.» (S. Baron-Cohen, 2012, p. 14)
Empatia prepotente
Lineare con tappe e verifiche già programmate e quindi con rallentamenti e ripetizioni nel caso una tappa non fosse raggiunta.
Un’empatia legata ad un programma e ad un obiettivo predefiniti.
Empatia competente
Non ha un modello di riferimento a cui ricondurre la dinamica.
Si mette al servizio di una evoluzione exattativa.
Si propone come complementare al contesto competente.
Occorre organizzare:
Un “Progetto di vita” realizzato con la persona con Bisogni Educativi Speciali con la corretta scansione dei tempi.
Passare dal sostegno duale ad un sostegno di prossimità.
E’ necessario svincolare l’idea del “sostegno” quantificato in ore e considerarlo, piuttosto, modellato sull’alunno/a.
Ci si domanda?
Un “sostegno” continuo può essere utile?
Un “sostegno” competente crea dipendenza all’efficienza?
Un “sostegno” può essere utile per la vita?
Sinapsi indica la fusione di due elementi
nervosi che permettono un
contatto costruttivo.
La scuola e i servizi, se accolgono gli “ultimi”, incrementano competenze di e per tutti.
Chi è accompagnato da una diagnosi di bisogno speciale deve sfidarla, cercare di vincerla, smentirla, grazie alle competenze della scuola e dei servizi che devono contenere flessibilità, capacità di integrazione, organizzazione di scansioni di tempi per un processo che permetta la realizzazione di un progetto di vita.
Il “sostegno” deve essere evolutivo, e passare gradualmente da un rapporto duale ai sostegni di prossimità.
Sostegno strumentale: sostegno con gli ausili
Sostegno informativo: assume informazione da altri.
Sostegno ricreativo: attività culturali, gioco, attività sportive, scoutismo.
Sostegno emotivo: sostegno dell’amicizia e rete sociale
Sostegno affettivo: supporto psicologico per affrontare gli affetti.
Nelle questioni complesse esiste il mio punto di vista, il tuo e quello giusto.
Competenze comunicative
Il farsi carico significa considerare il proprio modo di essere con gli altri secondo la dimensione sinaptica, cioè con la possibilità che gli elementi di contrasto siano riformulati in termini di progetto e di progetto comune, individuale e sociale insieme.
Il farsi carico è anche capire come vi siano diverse strategie di apprendimento e come vi sia la possibilità, anche utilizzando il tempo di dedizione dell’altro, di aumentare le proprie capacità.
Sinapsi: in grecoσύ «collegamento»,
indica, anche, quel processo umano per cui uomini e donne possono vivere in ambienti che non sono già predisposti per la loro vita, avendo, grazie alle competenze, la possibilità di costruire collegamenti che non erano previsti.
Alcune idee
Chi ha il compito del «sostegno» può svolgerlo con una dinamica evolutiva che contenga cambiamenti per coinvolgimenti di altri soggetti.
Il «sostegno» particolarmente competente può mettere la propria competenza a disposizione di colleghi/e e di quanti sono attivi nel contesto in cui il soggetto, con Bisogni Speciali, sviluppa la propria vita.
Il «sostegno» unico può favorire la scoperta progressiva dei sostegni di prossimità.
Concludiamo con le parole di A. Canevaro:
“Quanto ai “Disturbi Specifici di Apprendimento”, alle “Sindromi di Iperattività”, devo dire che sotto queste indicazioni vi sono situazioni molto varie, che ci fanno capire che anche le cause possono essere varie. Cercando di esprimermi con semplicità, il più delle volte è utile cercare di mettere un po’ d’ordine in vite scombinate, in cui manca un ritmo regolare di sonno e veglia. Sovente, chi sta crescendo con questo tipo di problemi, non dorme bene, e neanche mangia bene. Forse le famiglie possono essere attente a queste cose. Ad esempio: passare dal giorno attivo alla notte di riposo non bruscamente ma attenuando suoni e luci; mangiare insieme, con calma. Non sono cosa da specialismi e da specialisti. Sono praticabili da tutti, se ciascuno assume una parte di responsabilità, collaborando con chi è specialista, e non delegando. “ (A. Canevaro)
Gruppo I Bambini che si perdono nel bosco
Corso di Formazione COOPERAZIONE ED INCLUSIONE: IMPARARE A LAVORARE IN GRUPPO – I.P.S.S.S. Edmondo De Amicis Roma, settembre/novembre 2015-16.
La Sinfonietta è un’opera tarda molto espressiva e festosa per grande orchestra (di cui 25 ottoni).
È dedicata “Alle forze armate cecoslovacche” e Janáček ha detto che intendeva esprimere “l’uomo libero contemporaneo, la sua bellezza e gioia spirituale, la sua forza, coraggio e determinazione nella lotta per la vittoria”.
Janáček ascoltava una banda di ottoni ed è stato ispirato a scrivere alcune sue fanfare. Quando gli organizzatori del Festival della Ginnastica Sokol lo contattarono per una commissione, sviluppò il materiale nella Sinfonietta. In seguito abbandonò la parola militare.
L’opera è tipica della costruzione serrata di Janáček, il materiale di ogni movimento deriva dal motivo di apertura.
Presenta diverse varianti basate sulla fanfara originale di Janáček.
– Il primo movimento è composto solo da ottoni e percussioni.
– Il secondo movimento inizia con un rapido ostinato del vento, ma successivamente ha un episodio più lirico.
– La terza inizia tranquillamente negli archi, ma viene interrotta da una figura severa nei tromboni, che porta ad un altro passaggio veloce simile a una danza.
– Nel quarto movimento Janáček celebra la Cecoslovacchia appena liberata con una gioiosa fanfara di tromba.
– Il finale inizia nella tonalità di mi bemolle minore con una calma versione retrograda della melodia di apertura. Tuttavia, questo si trasforma rapidamente in un finale trionfante, il ritorno della fanfara di apertura decorata con figure vorticose negli archi e nei fiati.
La prima rappresentazione ebbe luogo a Praga il 26 giugno 1926 sotto la direzione di Václav Talich.
Un famoso utilizzo dell’apertura di Sinfonietta è stato da parte del gruppo rock progressivo Emerson, Lake & Palmer per la canzone “Knife-Edge” nel loro album di debutto.Padlet dei miei alunni
Just a step, cried the sad man Take a look down at the madman Theatre kings on silver wings fly beyond reason From the flight of the seagull Come the spread claws of the eagle Only fear breaks the silence As we all kneel, pray for guidance
[Instrumental Break 00:36-01:07]
[Verse 2] Tread the road cross the abyss Take a look down at the madness On the streets of the city Only spectres still have pity Patient queues for the gallows Sing the praises of the hallowed Our machines feed the furnace If they take us, they will burn us
[Instrumental Break 01:30-02:00] [Organ Solo]
[Bridge] Will you still know who you are When you come to who you are?
Dimmi di riprovare Ma non di rinunciare Perché di cause perse Lo sai, sono un campione Se questo nostro amore Avesse già un finale Probabilmente adesso Bestemmierei il tuo nome
Ma se tutte le paure Che nel mondo fanno male Scivolassero davvero Dalle mie spalle altrove
Fosse l’ultima notte che abbiamo, sai Io con tutte le altre la cambierei Perché solo nel perdono cambia un uomo
Sono soltanto specchi Non siamo così vecchi Colpa dei miei difetti Che han sbiadito i tuoi riflessi Ma tu, ancora, mentre volo tu sbadigli Ridi mentre penso a quali nomi dare ai nostri figli Vedi, potremmo essere questi Però invece ancora scherzi
Fosse l’ultima notte che abbiamo, sai Io con tutte le altre la cambierei Perché solo nel perdono cambia un uomo Fosse l’ultima frase che canto, sai A strapparmi la gola, non soffrirei Perché solo nel frastuono cambia un uomo
Mi chiedi adesso d’essere sincero Io sono questo e non ne vado fiero Dimmi di riprovare, ma non di rinunciare Mi chiedi adesso d’essere sincero Io sono questo e non ne vado fiero Dimmi di riprovare, ma non di rinunciare
Fosse l’ultima notte che abbiamo, sai Io con tutte le altre la cambierei Perché solo nel perdono cambia un uomo Fosse l’ultima frase che canto, sai A strapparmi la gola, non soffrirei Perché solo nel frastuono cambia un uomo
Sostengono gli eroi “Se il gioco si fa duro, è da giocare” Beati loro poi Se scambiano le offese con il bene Succede anche a noi Di far la guerra e ambire poi alla pace E nel silenzio mio Annullo ogni tuo singolo dolore
Per apprezzare quello che Non ho saputo scegliere
E mentre il mondo cade a pezzi Io compongo nuovi spazi e desideri che Appartengono anche a te Che da sempre sei per me l’essenziale
Non accetterò Un altro errore di valutazione L’amore è in grado di Celarsi dietro amabili parole
Che ho pronunciato prima che Fossero vuote e stupide
Mentre il mondo cade a pezzi Io compongo nuovi spazi e desideri che Appartengono anche a te
Mentre il mondo cade a pezzi Mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini Tornerò all’origine E torno a te, che sei per me l’essenziale
L’amore non segue le logiche Ti toglie il respiro e la sete
Mentre il mondo cade a pezzi Io compongo nuovi spazi e desideri che Appartengono anche a te
Mentre il mondo cade a pezzi Mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini Tornerò all’origine E torno a te, che sei per me l’essenziale
Siamo i soli svegli in tutto l’universo E non conosco ancora bene il tuo deserto Forse è in un posto del mio cuore dove il sole è sempre spento Dove a volte ti perdo, ma se voglio ti prendo Siamo fermi in un tempo così, che solleva le strade Con il cielo ad un passo da qui, siamo i mostri e le fate Dovrei telefonarti, dirti le cose che sento Ma ho finito le scuse e non ho più difese
Siamo un libro sul pavimento in una casa vuota che sembra la nostra Il caffè col limone contro l’hangover, sembri una foto mossa E ci siamo fottuti ancora una notte fuori un locale E meno male
Se questa è l’ultima canzone e poi la luna esploderà Sarò lì a dirti che sbagli, ti sbagli e lo sai Qui non arriva la musica E tu non dormi e dove sarai? Dove vai? Quando la vita poi esagera Tutte le corse, gli schiaffi, gli sbagli che fai Quando qualcosa ti agita Tanto lo so che tu non dormi, dormi, dormi, dormi, dormi mai Che giri fanno due vite
Siamo i soli svegli in tutto l’universo A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto Che nessuno si sente così Che nessuno li guarda più i film I fiori nella tua camera La mia maglia metallica
Siamo un libro sul pavimento in una casa vuota che sembra la nostra Persi tra le persone, quante parole senza mai una risposta E ci siamo fottuti ancora una notte fuori un locale E meno male
Se questa è l’ultima canzone e poi la luna esploderà Sarò lì a dirti che sbagli, ti sbagli e lo sai Qui non arriva la musica E tu non dormi e dove sarai? Dove vai? Quando la vita poi esagera Tutte le corse, gli schiaffi, gli sbagli che fai Quando qualcosa ti agita Tanto lo so che tu non dormi
Spegni la luce anche se non ti va Restiamo al buio avvolti solo dal suono della voce Al di là della follia che balla in tutte le cose Due vite, guarda che disordine
Se questa è l’ultima (canzone e poi la luna esploderà) canzone Sarò lì a dirti che sbagli, ti sbagli e lo sai Qui non arriva la musica Tanto lo so che tu non dormi, dormi, dormi, dormi, dormi mai Che giri fanno due vite Due vite.
Every Christmas It’s always the same I’m still here waiting Praying for you to finally come my way
It’s been so long Since I’ve seen your face If Santa cared for me at all, then you wouldn’t be So, so far away
Santa isn’t listening, no And I’m losing hope Oh, God, if it isn’t too much Please bring my baby home
Every Christmas Counting the days Maybe this year will be different And I won’t be, be alone again
Under the mistletoe Let it snow Come on home Every Christmas I’ll wait
Oh, every Christmas I turn on all the lights And I make a fire so maybe the smoke can clear That you’re home tonight
But I just don’t know (I don’t know) We’ll know deep inside (deep inside) I know that you should be here, but I feel We’re running, running out of time
Every Christmas (Christmas) Counting the days (counting the days) Maybe this year will be different And I won’t be, be alone again
Under the mistletoe Let it snow Come on home Every Christmas I’ll wait
Under the mistletoe Let it snow Come on home Every Christmas I’ll wait
Every Christmas, every Christmas I’ll wait
Testo con traduzione in Italiano
Ogni Natale Every Christmas
È sempre lo stesso It’s always the same
Sono ancora qui ad aspettare I’m still here waiting
Prego affinché tu possa finalmente venire dalla mia parte Praying for you to finally come my way
È da parecchio tempo It’s been so long
Da quando ho visto la tua faccia Since I’ve seen your face
Se Babbo Natale si prendesse cura di me, allora tu non lo saresti If Santa cared for me at all, then you wouldn’t be
Così, così lontano So, so far away
Babbo Natale non sta ascoltando, no Santa isn’t listening, no
E sto perdendo la speranza And I’m losing hope
Oh, Dio, se non è troppo Oh, God, if it isn’t too much
Per favore, porta il mio bambino a casa Please bring my baby home
Ogni Natale Every Christmas
Contando i giorni Counting the days
Forse quest’anno sarà diverso Maybe this year will be different
E non sarò, sarò di nuovo solo And I won’t be, be alone again
Sotto il vischio Under the mistletoe
Lascia che nevichi Let it snow
Vieni a casa Come on home
Ogni Natale aspetterò Every Christmas I’ll wait
Oh, ogni Natale Oh, every Christmas
Accendo tutte le luci I turn on all the lights
E accendo un fuoco così forse il fumo può diradarsi And I make a fire so maybe the smoke can clear
Che sei a casa stasera That you’re home tonight
Ma proprio non lo so (non lo so) But I just don’t know (I don’t know)
Lo sapremo nel profondo (nel profondo) We’ll know deep inside (deep inside)
So che dovresti essere qui, ma lo sento I know that you should be here, but I feel
Stiamo correndo, il tempo a nostra disposizione è scaduto We’re running, running out of time
Ogni Natale (Natale) Every Christmas (Christmas)
Contare i giorni (contare i giorni) Counting the days (counting the days)
Forse quest’anno sarà diverso Maybe this year will be different
E non sarò, sarò di nuovo solo And I won’t be, be alone again
Sotto il vischio Under the mistletoe
Lascia che nevichi Let it snow
Vieni a casa Come on home
Ogni Natale aspetterò Every Christmas I’ll wait
Sotto il vischio Under the mistletoe
Lascia che nevichi Let it snow
Vieni a casa Come on home
Ogni Natale aspetterò Every Christmas I’ll wait
Ogni Natale, ogni Natale Every Christmas, every Christmas
Feliz Navidad Feliz Navidad Feliz Navidad Prospero Ano y Felicidad.
Feliz Navidad Feliz Navidad Feliz Navidad Prospero Ano y Felicidad.
I wanna wish you a Merry Christmas I wanna wish you a Merry Christmas I wanna wish you a Merry Christmas From the bottom of my heart.
I wanna wish you a Merry Christmas I wanna wish you a Merry Christmas I wanna wish you a Merry Christmas From the bottom of my heart.
[Ripetere 3 volte]
Feliz Navidad Feliz Navidad Feliz Navidad Prospero Ano y Felicidad.
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Joy to the World
Joy to the world, the Lord is come Let Earth receive her King Let every heart prepare Him room And Heaven and nature sing And Heaven and nature sing And Heaven, and Heaven, and nature sing
Joy to the Earth, the Savior reigns Let all their songs employ While fields and floods, rocks, hills and plains Repeat the sounding joy Repeat the sounding joy Repeat, repeat, the sounding joy
He rules the world with truth and grace And makes the nations prove The glories of His righteousness And wonders of His love And wonders of His love And wonders, wonders, of His love
Joy to the world, the Lord is come Let Earth receive her King Let every heart prepare Him room And Heaven and nature sing (And Heaven and nature sing) And Heaven and nature sing (And Heaven and nature sing) And Heaven, and Heaven, and nature sing And Heaven, and Heaven, and nature sing
Joy to the world, the Lord is come Let Earth receive her King Let every heart prepare Him room And Heaven and nature sing (And Heaven and nature sing) And Heaven and nature sing (And Heaven and nature sing) And Heaven, and Heaven, and nature sing And Heaven, and Heaven, and nature sing
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So this is Christmas And what have you done Another year over And a new one just begun And so this is Christmas I hope you have fun The near and the dear one The old and the young
A very Merry Christmas And a happy new year Let’s hope it’s a good one Without any fear
And so this is Christmas For weak and for strong For rich and the poor ones The world is so wrong And so happy Christmas For black and for white For yellow and red one Let’s stop all the fight
A very Merry Christmas And a happy new year Let’s hope it’s a good one Without any fear
And so this is Christmas And what have we done Another year over A new one just begun And so happy Christmas We hope you…
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A Natale puoi
A natale puoi, fare quello che non puoi fare mai: riprendere a giocare, riprendere a sognare, riprendere quel tempo, che rincorrevi tanto.
E’ natale e a natale si può fare di più; è natale e a natale si può amare di più; è natale e a natale si può fare di più per noi; A natale puoi.
A natale puoi
dire ciò che non riesci a dire mai: che bello stare insieme, che sembra di volare, che voglia di gridare, quanto ti voglio bene. E’ natale e a natale si può fare di più; è natale e a natale si può amare di più; è natale e a natale si può fare di più per noi; A natale puoi. è natale e a natale si può amare di più; è natale e a natale si può fare di più per noi; A natale puoi.
Luce blu, c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più, è natale anche all’amore, che non c’è solo a natale, che ogni giorno crescerà se lo vuoi. A natale puoi.
E’ natale e a natale si può fare di più; è natale e a natale si può amare di più; è natale e a natale si può fare di più;
è natale e a natale puoi fidarti di più. A natale puoi: Puoi fidarti di più. A natale puoi.
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Caro Gesù ti scrivo
Caro Gesù ti scrivo per chi non ti scrive mai,
per chi ha il cuore sordo bruciato dalla vanità,
per chi ti tradisce per quei sogni che non portano a niente,
per chi non capisce questa gioia di sentirti sempre amico e vicino.
Caro Gesù ti scrivo per chi una casa non ce l’ha,
per chi ha lasciato l’Africa lontana e cerca un po’ di solidarietà,
per chi non sa riempire questa vita con l’amore e i fiori del perdono,
per chi crede che sia finita, per chi ha paura del mondo che c’è
e più non crede nell’uomo.
Gesù ti prego ancora:
vieni a illuminare i nostri cuori soli,
a dare un senso a questi giorni duri,
a camminare insieme a noi.
Vieni a colorare il cielo di ogni giorno,
a fare il vento più felice intorno,
ad aiutare chi non ce la fa…
Caro Gesù ti scrivo perché non ne posso più
di quelli che sanno tutto e in questo tutto non ci sei tu,
perché voglio che ci sia più amore per quei fratelli che non hanno niente,
e che la pace, come il grano al sole, cresca e poi diventi pane d’oro
Opera teatrale che narra la vita di Antonio Vivaldi, insigne compositore amico di Goldoni, avversato per il suo genio e costretto dalla malvagità degli uomini a vivere tristemente gli ultimi anni.
Di Giuseppe Maffioli, regia teatrale Cesco Baseggio, regia tv Italo Alfaro, scene Marco Grazzini. Con Cesco Baseggio, Giorgio Gusso, Gino Cavalieri, Enrico Portilora, Gianna Raffaelli, Alba Tarlazzi, Adriana Vianello, Luisa Sala, Wanda Benedetti, Sandro Marchetti, Carlo Todaro, Lino Zavattieri, Mario Stegher, Anita Rossi, Willy Moser, Nando Tomei, Carmela Rossato.
Ted Neeley, Yvonne Elliman & Barry Dennen 07 Maggio 2017 Ahoy Rotterdam Netherlands.
Jesus Christ Superstar – The Grand Final
Testo
I’ve been living to see you Dying to see you But it shouldn’t be like this This was unexpected What do I do now? Could we start again, please?
I’ve been very hopeful, so far Now, for the first time I think we’re going wrong Hurry up and tell me This is just a dream Or could we start again, please?
I think you’ve made your point now You’ve even gone a bit too far to get the message home Before it gets too frightening We ought to call a halt So, could we start again, please?
I’ve been living to see you Dying to see you But it shouldn’t be like this This was unexpected What do I do now? Could we start again, please?
I think you’ve made your point now You’ve even gone a bit too far to get the message home Before it gets too frightening We ought to call a halt So, could we start again, please?
Could we start again, please? Could we start again, please? Could we start again, please? Could we start again, please?
Giddess Chalamanda è nato il 15 gennaio 1930, è più comunemente conosciuto come “Agide”. È un artista acustico malawiano. Nacque a Chiradzulu nella regione meridionale del Malawi. È uno degli artisti leggendari del Malawi.
Nel luglio 2020 Chalamanda, che si esibisce da oltre 70 anni, ha collaborato con l’artista gospel locale del Malawi Patience Namadingo e insieme a lui ha realizzato il remix di una serie di sue canzoni di successo tra cui “Linny hoo”, “Buffalo Soldier” e “Che meri”.
La sua canzone “Linny hoo” è un’ode a una delle sue figlie, un mashup con il dottor Namadingo che ha fatto tendenza su Tiktok ottenendo oltre un milione di visualizzazioni in tutto il mondo.
La canzone è cantata in Chewa, una delle lingue più parlate del Malawi.
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Traduzione in Italiano
Gides: Linny oh, Linny oh. Linny è una bambina saggia.
Insieme: Linny oh, Linny! Linny oh. Linny è una bambina saggia.
Namadingo: Al mattino presto
Proprio quando il sole è sorto
Prende la scopa per spazzare il cortile, il cortile di sua madre.
Gides: Di mattina presto
Proprio quando il sole è sorto
Prende la scopa per spazzare il cortile, il cortile di sua madre.
Insieme: I genitori di Linny la apprezzano e la lodano
Dicono che Linny sia una bambina saggia. X 2
Insieme: Linny oh, Linny oh. Linny è una bambina saggia.
Tintintile, oooh, tintintile, oooh
Tintalintantanta, oooh, tantintintanta, ooooh
Insieme: Linny oh, Linny oh
Linny è una bambina saggia.
Gides: Come il nonno di Namadingo
I Giddes lo ha apprezzato e lodato. Namadingo è un ragazzo saggio. X 2
Namadingo: non stai mentendo nonno
Insieme: A volte, a volte sogno mio padre
Lasciandomi e rimango solo
A volte, a volte sogno mio padre
Morisco e rimango solo.
Guerra! Iih guerra! III guerra! Chalamanda morirai per strada
Lontano da casa.
Gides: Ho appena sentito una voce, una voce, una voce oggi
Insieme: Ho appena sentito una voce, una voce, una voce oggi.
Gides ha cantato, ha cantato, ha cantato qualcosa di straordinario.
Chalamanda ha cantato, ha cantato, ha cantato qualcosa di straordinario.
Gides: Ho sentito che ti sei sposato
E ora hai un bambino dalla pelle chiara
Il cui nome è Musolo
Namadingo: dove hai sentito che mi sono sposato?
Gides: Ho sentito che ti sei sposato
E ora hai un bambino dalla pelle chiara
Il cui nome è Musolo
Namadingo: Mi sono solo fidanzata, ti inviterò al matrimonio
Insieme; Musolo eeh Musolo eeeh Musolo X 2
Gides: Vorrei portare questo bambino e la madre nel Regno Unito. X 2
Insieme: La sua educazione
Tutta la sua formazione sarà svolta nel Regno Unito. X 2
Namadingo: Ti ho sentito nonna
Ti ho sentito, ma cantiamo Che Mary,
Che Maria
C’era Che Mary,
Gides: Che Mary, Che Mary, Che Mary,
Insieme: c’era Che Mary
Insieme: Che Mary, iiih Mary
Iiih mia cara, c’era Mary
iiih oooh, iiih Mary
Iih mia cara, c’era Che Mary
Namadingo: Cantiamo la parte bella
Insieme: iiih oooh, iiih Mary
Iiih mia cara, c’era Mary
Gides: se vogliono chiamarmi, possono dire
Insieme: Gides, Gides, Gides
Gides, per favore, vieni qui, grande capo
Insieme: se vogliono possono dire Chalamanda
Chalamanda, Chalamanda Chalamanda
Per favore, vieni qui, grande capo
Insieme: se vogliono chiamarmi, possono dire
Gides, Gides, Gides, Gides
Per favore, vieni qui, grande capo
Namadingo: Era così tanto tempo fa
Quando Napoleone ha colpito.
Insieme: Napoleone, iiih, è molto cattivo.
Napoleone iiih è cattivo, Napoleone è cattivo
Napoleone è cattivo, Napoleone è cattivo.
Gides; affogò e portò via Ingalamu
Trasportò via Ingalamu, lo lavò via e lo lasciò cadere sulla sabbia.
I servi furono mandati a cercarlo, tornarono a mani vuote,
La sua donna ha gridato ad alta voce dicendo “sei cattivo!”
Insieme: Napolo sei cattivo, Napolo sei cattivo, Napolo sei cattivo.
La 7a luna Era quella del luna-park Lo scimmione si aggirava Dalla giostra al bar Mentre l’angelo di Dio bestemmiava Facendo sforzi di petto Grandi muscoli e poca carne Povero angelo benedetto.
La 6a luna Era il cuore di un disgraziato Che, maledetto il giorno che era nato, Ma rideva sempre Da anni non vedeva le lenzuola Con le mani sporche di carbone Toccava il culo a una signora E rideva e toccava Sembrava lui il padrone.
La 5a luna Fece paura a tutti Era la testa di un signore Che con la morte vicino giocava a biliardino Era grande ed elegante Né giovane né vecchio Forse malato Sicuramente era malato Perché perdeva sangue da un orecchio.
La 4a luna Era una fila di prigionieri Che camminando Seguivano le rotaie del treno Avevano i piedi insanguinati E le mani senza guanti Ma non preoccupatevi Il cielo è sereno Oggi non ce ne sono più tanti.
La 3a luna uscirono tutti per guardarla Era così grande Che più di uno pensò al Padre Eterno Sospesero i giochi e si spensero le luci Cominciò l’inferno La gente corse a casa perché per quella notte Ritornò l’inverno.
La 2a luna Portò la disperazione tra gli zingari Qualcuno addirittura si amputò un dito Andarono in banca a fare qualche operazione Ma che confusione La maggior parte prese cani e figli E corse alla stazione.
L’ultima luna La vide solo un bimbo appena nato, Aveva occhi tondi e neri e fondi E non piangeva Con grandi ali prese la luna tra le mani, tra le mani E volò via e volò via Era l’uomo di domani l’uomo di domani E volò via e volò via Era l’uomo di domani l’uomo di domani
È tempo di prepararsi per l’esame di Stato a conclusione del primo ciclo d’istruzione!
Suggerimenti sitografici per i collegamenti interdisciplinari del colloquio d’esame di Licenza Media.
Musica e potere
Musica e libertà
Musica e antimafia
Imusicisti e la pazzia
Musica e emigrazione
Musica per cambiare il mondo: ilfemminismo dall’opera lirica al rock
Musica e canzoni della grande guerra
Musica della seconda guerra mondiale
Musica e conflitto israelo-palestinese
Musica in memoria delle vittime del fascismo e della guerra
Musica e cani
Musica e Sudafrica
Musica e sfruttamento minorile
Musica e alimentazione
Musica e pianeti
Musica e Esistenza
Musica e viaggio
Musica e sport
Musica e cinema
Musica e acqua
Musica e potere
Musica e libertà
Preziosa e fragile Instabile e precaria Chiara e magnetica Leggera come l’aria Sempre moderna anche quando è fuori moda Sempre bellissima cammina per la strada All’orizzonte, dietro la fronte Sul palcoscenico e dietro le quinte Allenami, insegnami a vivere con te
Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà (viva) La libertà
Viva viva viva viva
Parola magica, mettila in pratica Senti che bella è, quant’è difficile E non si ferma mai, non si riposa mai Ha mille rughe ma è sempre giovane Ha cicatrici qua, ferite aperte là Ma se ti tocca lei ti guarirà Ha labbra morbide, braccia fortissime E se ti abbraccia ti libererà
Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà (viva) La libertà
Viva viva viva viva Io ti difenderò, madre dolcissima Esigentissima, fantasmagorica Atletica, magnetica Volatile e poetica Le donne e gli uomini, gli esseri umani Piante selvatiche e tutti gli animali Spiriti liberi, ovunque siate voi Fatevi vivi manifestatevi
Viva la libertà (viva) La libertà Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà (viva) La libertà
La voglio qui per me, la voglio qui per te La voglio anche per chi non la vuole per sé Tempi difficili, a volte tragici Bisogna crederci e non arrendersi
Viva la libertà (viva) Viva la libertà Viva la libertà (viva) Viva libertà Viva la libertà (viva) La libertà Viva la libertà (viva) La libertà Viva la libertà Viva viva viva viva Viva la libertà (viva) (Eh va) (Viva) ha (viva) (Viva)
La musica è armonia e armonia significa accordo. Armonia è quando da una relazione di parti scaturisce qualcosa di diverso e di comune, qualcosa in cui ogni parte si possa riconoscere senza perdere per questo la sua identità… Questo è il senso profondo di “MUSICA CONTRO LE MAFIE”.
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La leggenda del Piave
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
Dei primi fanti , il ventiquattro maggio:
l’Esercito marciava per raggiungere la frontiera,
per far contro il nemico una barriera…
Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava, e andar avanti!
S’udiva, intanto, dalle amate sponde,
sommesso e lieve il tripudiar dell’onde,
Era un presagio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò: “Non passa lo straniero!”
Ma in una notte trista si parlò di tradimento,
e il Piave udiva l’ira e lo sgomento…
Ahi, quanta gente ha vista venir giù, lasciare il tetto,
per l’onta consumata a Caporetto!
Profughi ovunque! Dai lontani monti, venivano a gremir tutti i suoi ponti.
S’udiva, allor, dalle violate sponde, sommesso e triste il mormorio de l’onde: come u singhiozzo, in quell’autunno nero,
Il Piave mormorò: “Ritorna lo straniero!”
E ritornò il nemico per l’orgoglio e per la fame: volea sfogare tutte le sue brame… vedeva il pianto aprico, di lassù: voleva ancora sfamarsi e tripudiare come allora…
“No!” disse il Piave, “No!” dissero i fanti, “Mai più il nemico faccia un passo avanti!”
Si vide il Piave rigonfiar le sponde, e come i fanti combatteva le onde… Rosso col sangue del nemico altero,
Il Piave comandò: “Indietro va, straniero!”
Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento, e la Vittoria sciolse le ali del vento! Fu sacro il patto antico: tra le schiere furon visti risorgere Oberdan, Sauro, Battisti…
L’onta cruenta e il secolare errore Infranse, alfin, l’italico valore.
Sicure l’alpi… Libere le sponde… E tacque il Piave: si placaron le onde… Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò né oppressi, né stranieri.
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La campana di San Giusto
Per le spiagge, le rive di Trieste Suona e chiama di San Giusto la campana, l’ora suona l’ora suona non lontana che più schiava non sarà!
Le ragazze di Trieste Cantan tutte con ardore: “O Italia, o Italia del mio cuore Tu ci vieni a liberar!”
Avrà baci, fiori e rose la marina, la campana perderà la nota mesta, su San Giusto sventolar vedremo a festa il vessillo tricolor!
Le ragazze di Trieste Cantan tutte con ardore: “O Italia, o Italia del mio cuore Tu ci vieni a liberar!”
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Monte Grappa tu sei la mia Patria
Monte Grappa tu sei la mia Patria, sovra a te il nostro sole risplende, a te mira chi spera ed attende i fratelli che a guardia vi stan
Contro a te già s’infranse il nemico Che all’Italia tendeva lo sguardo, non passa un cotal baluardo affidato ad italici cuor.
Monte Grappa tu sei la mia Patria, sei la stella che addita il cammino, sei la gloria, il volere, il destino, che all’Italia ci fa ritornar!
Le tue cime fur sempre vietate Per il pié dell’odiato straniero. Dai tuoi fianchi egli ignora il sentiero Che pugnando più volte tentò.
Qual candida neve che al vento Ti ricopre di splendido ammanto Tu sei puro ed invitto col vanto Che il nemico non lasci passar.
Monte Grappa tu sei la mia Patria…
O montagna per noi tu sei sacra, giù di lì scenderanno le schiere che irrompenti a spiegate bandiere l’invasore dovranno scacciar.
Ed i giorni del nostro servaggio Che scontammo mordendo nel freno In un forte avvenire sereno Noi ben presto vedremmo mutar.
Monte Grappa tu sei la mia patria…
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Monte Nero
Spunta l’alba del sedici giugno, comincia il fuoco l’artiglieria, il Terzo Alpini è sulla via Monte Nero a conquistà
Monte Nero, Monte Nero, traditor della vita mia, ho lasciato la casa mia per venirti a conquistà!
Per venirti a conquistare abbiamo perduto tanti compagni tutti giovani sui vent’anni: la loro vita non torna più
Il colonnello che piangeva A veder tanto macello: “Fatti coraggio Alpino bello, che l’onore sarà per te!”
Arrivati a trenta metri dal costone trincerato, con assalto disperato il nemico fu prigionier
Ma Francesco l’imperatore Sugli Alpini mise la taglia, egli premia con la medaglia e trecento corone d’or…
A chi porta un prigioniero Di quest’arma valorosa Che con forza baldanzosa Fa sgomenti i suoi soldà.
Ma l’Alpino non è vile Tal da darsi prigioniero: preferisce di morire che di darsi allo straniero!
O Italia, vai gloriosa Di quest’arma valorosa Che combatte senza posa Per la gloria e la libertà
Bell’Italia, devi esser fiera Dei tuoi baldi e fieri Alpini Che ti danno i tuoi confini Ricacciando lo stranier.
Schönberg compose tra l’11 ed il 23 agosto 1947 questa cantata, scrivendo anche il testo in inglese utilizzando il racconto di un ebreo sfuggito al massacro del ghetto di Varsavia ed altre fonti.
L’opera fu presentata per la prima volta ad Albuquerque – Nuovo Messico dalla Civic Symphony Orchestra sotto la direzione di Kurt Frederick.
La prima italiana di cui si abbia notizia si è tenuta a Torino il 20 ottobre 1961 da parte del Coro e dell’Orchestra Sinfonica di Torino.
Musica in memoria delle vittime del fascismo e della guerra
Il Quartetto d’archi n. 8 è un complesso, malinconico lavoro scritto mentre Shostakovich visitava Dresda, in Germania, nel 1960, dove doveva fornire musica per il film Five Days-Five Nights.
Lì, tra le macerie ancora visibili dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, fu ispirato a comporre questo quartetto in ricordo delle vittime sia di Hitler che di Stalin.
L’opera è rappresentata da cinque movimenti continui e contiene numerosi riferimenti tematici ad altre opere di Shostakovich.
Il primo movimento, contrassegnato in Largo, si apre con l’ormai famoso tema del motto derivato dalle iniziali del compositore, DSCH (dato nei suoi equivalenti tedeschi come D, E flat, C e B natural). Viene trattato in modo fugace in questo movimento oscuro e teso, e in seguito ci sono citazioni tematiche della prima e della quinta sinfonie di Shostakovich.
Il conseguente Scherzo (Allegro molto) imperversa con un trattamento ritmico e guida del motto, poi improvvisamente esplode con un racconto frenetico del tema ebraico del Trio n. 2 del compositore. Il motto ritorna e anche il tema ebraico fa un’altra apparizione, prima che la musica si stabilizzi un po ‘quando inizia il terzo movimento di Allegretto.
Il tema del motto si sente qui in una rappresentazione del waltz scuro, la relativa calma si diffonde rapidamente sottolineando la minaccia sottostante. Si sente un altro tema di valzer, che rompe appena dall’umore sinistro, e presto il tema principale del Concerto per violoncello n. 1 del compositore fa la sua apparizione.
Il quarto movimento (Largo) è forse il più pessimista: presenta un motivo a tre note che minaccia e intimidisce costantemente nelle sezioni esterne, che condivide con il tema del motto, mentre il pannello intermedio è dolcemente triste. Questo movimento contiene anche riferimenti tematici all’opera Lady Macbeth di Mtsensk di Shostakovich e alla canzone “Tormented by Grave Bondage”.
Il finale (Largo) è una versione condensata del pannello di apertura. Il quartetto d’archi è dedicato: “In memoria delle vittime del fascismo e della guerra”.
“Credo che la cosa più importante per un musicista sia quella di trasmettere a chi lo ascolta un’immagine di tutte le cose meravigliose che sente e avverte nell’universo.
John Coltrane, 1962
Musica e conflitto iraelo-palestinese
La musica può risolvere il conflitto israelo-palestinese?
La musica è un mezzo di comunicazione potente, capace, come poche altre cose, di unire e riavvicinare le persone. Ma può essere un metodo di risoluzione di un conflitto delicato come quello israelo-palestinese?
Nel corso degli anni la musica è riuscita a diffondere efficacemente messaggi di pace, tolleranza e tutela dei diritti umani. Concerti come Live8, Live Aid e Live Earth hanno, grazie alla partecipazione di musicisti famosi ( Pink Floyd, U2, Madonna, Elton John e molti altri), sensibilizzato l’opinione pubblica verso temi quali la povertà, la tutela dell’ambiente e il debito pubblico nei paesi del terzo mondo.
Musica di coesistenza e di resistenza
Bisogna distinguere quella che rappresenta la corrente musicale legata agli israeliani e quella legata ai palestinesi. Nel primo caso possiamo dire che si tratta di musica per la coesistenza cioè improntata sulla promozione di una politica d’integrazione.
La musica di resistenza, invece, è tale per il valore che essa assume in un quadro di vita quotidiana che non ha più nulla di normale e che manca di occasioni celebrative. Un modo per far sentire la propria voce e creare una maggiore identità culturale.
Non riguarda la politica, ma l’imparare ad ascoltarsi a vicenda e capirsi meglio, usando la nostra lingua comune, la musica. Non risolveremo i problemi politici, ma sicuramente non dobbiamo aspettare i politici per confrontarci. C’è un parallelo tra la musica e la vita: in un’orchestra non dobbiamo ascoltare solo noi stessi ma anche gli altri, continuamente cercando il modo in cui ogni passaggio si interconnette a cosa viene dopo e a cosa è venuto prima. Se solo la vita seguisse le regole di un’orchestra!
Questo il pensiero di Daniel Barenboim, celebre direttore d’orchestra e fondatore della West-Eastern Divan Orchestra, unensemble sinfonico nato nel 1999 con lo scopo di riunire giovani musicisti professionisti provenienti da zone come Israele, Egitto, Giordania, Siria, Libano, Palestina. L’idea è che, attraverso una passione comune, quella per la musica, si possa favorire il dialogo. Barenboim sostiene che “quando si sente il racconto dell’altro con cui condividi una passione, in questo caso la musica, e la pratichi insieme, forse la tua curiosità viene sollecitata e forse si allontana dall’aggressività e dalla violenza.”
Anche se i ragazzi all’interno dell’orchestra spesso non cambiano idea politica, riescono a trovare un modo per collaborare con il “nemico” e dialogare con esso. I progetti di coesistenza musicale che si svolgono oggi in Israele tendono a seguire questa struttura multiculturale che combina Oriente e Occidente, musicalmente e linguisticamente, come mezzo per proiettare il pluralismo e la parità.
Diversa è la tipologia di progetti portati avanti dai palestinesi. “Lanciare le pietre e suonare la viola significavano la stessa cosa: esprimere me stesso.” Il fondatore di Al-Kamandjâti, Ramzi Aburedwan, cresciuto in un campo profughi, ritiene fondamentale insegnare ai ragazzi la musica sin da piccoli. Il suo progetto, però, ha riscontrato inizialmente qualche ostilità. Veniva considerato come uno sforzo freddo, inadatto alle estreme condizioni di vita e alle perdite subite da tutti. Non era stato compreso il beneficio che la musica poteva avere sui più giovani.
Simbolica la locandina del progetto che raffigura Aburedwan prima come un bambino arrabbiato che scaglia delle pietre e poi come un musicista adulto. Ramzi è lui stesso un messaggio visivo che testimonia il potere della musica per trasformare la rabbia e la violenza in lavoro creativo. Nella sede di Ramallah, i bambini imparano a suonare, esprimersi attraverso la musica e contribuiscono attivamente alla resistenza intesa come ricerca di una vita il più possibile normale. Il progetto ha suscitato numerose attenzioni al di fuori della Palestina e ha coinvolto musicisti da ogni parte del mondo. Ciò ha aiutato a consolidare un’identità culturale palestinese anche a livello internazionale.
Heartbeat, per educare alla musica e al dialogo i più giovani
Che i giovani siano la parte della popolazione più aperta al dialogo e al confronto ce lo dimostra anche l’iniziativa Heartbeat. Un progetto che unisce giovani musicisti israeliani e palestinesi per costruire una comprensione critica, sviluppare strumenti creativi nonviolenti per il cambiamento sociale e amplificare le loro voci per influenzare il mondo che li circonda. Il progetto coinvolge ragazzi dai 14 ai 24 anni.
Le parole chiave sono: rispetto, ascolto e responsabilità. Heartbeat riunisce le persone che sono impegnate a vedere e trattare l’altro con il pieno rispetto, come eguali, con la convinzione che la voce di ogni persona abbia lo stesso diritto di essere ascoltata. I membri della comunità sono dedicati ai diritti umani, alla nonviolenza e alla responsabilità civile.
Integrazione in musica: come reagiscono le persone?
Anche se i numeri delle adesioni a questi tipi di iniziative sono relativamente bassi, il fatto che provengano da ragazzi giovani fa sperare in un futuro cambio di mentalità, in una possibile rottura di una catena dell’odio.
La musica sicuramente non può risolvere le questioni politiche e porre fine ad una guerra che continua ormai da 69 anni, ma può creare un ponte comunicativo tra israeliani e palestinesi e favorire un confronto alla pari, utilizzando un linguaggio universale.
“Bukra Fi Mishmish”, cioè “quando i maiali volano (o l’impossibile che accade)” è un inno alla speranza di un futuro migliore che può essere costruito da oggi, come hanno fatto, nel loro piccolo, questi ragazzi. “Quando capiremo che siamo tutti esseri umani, allora per sempre saremo in grado di vivere”sono alcune delle parole del testo della canzone che riassumono il messaggio principale.
“Noi di Gaza pensiamo che il mondo ci abbia dimenticato. Quelli che ci ricordano ci mandano cibo e medicine. Ma sai, lo faresti anche per gli animali. Che lei sia venuto con i suoi musicisti ci ha fatto sentire come esseri umani di nuovo.” Così un capo palestine di una ONG ha ringraziato Daniel Barenboim dopo un concerto. La musica insomma ci ricorda prima di tutto della nostra umanità.
Musica e cani
Tanti sono i percorsi interdisciplinari in preparazione al colloquio orale dell’esame di Stato. Tanti percorsi e molto fantasiosi!
– Professoressa, Cani e musica!
– Eh? Che dici? Musica da cani?
– No!… Cani e musica!
– Ah!
La fantasia e la creatività galoppano… Il problema va risolto e allora si va a caccia di soluzioni… I compagni aiutano, specialmente quelli che “credono” di avere risolto il loro problema!
Per il mio alunno Nicolò R. della classe 3B 2018-19 ecco un suggerimento!… 15 compositori e i loro cani! Buon lavoro, Nicolò!
Beethoven & Gigons
Chi non conosce Ludwig van Beethoven famosissimo compositore e pianista tedesco? Però quello che tutti non sanno è che ebbe una delusione amorosa, come capita a tutte le persone, geni della musica e non.
Si dice che Beethoven abbia scritto la famosa bagatella Für Elise (Per Elisa) per una sua allieva, Therese Malfatti, ma che fu trascritta in maniera errata da un copista, vista la grafia disordinata, e che quindi in realtà Per Elisa fosse Per Teresa (Für Therese).
Quindi si presume che Beethoven fosse innamorato di Therese e che si sia addirittura proposto a lei nel 1810, anno in cui è stata appunto scritta la bagatella, purtroppo però sembra lei abbia respinto le sue avances. Forse per via del famoso temperamento del compositore o molto probabilmente per via della differenza d’età che è di oltre cioè più di venti anni.
Per Beethoven fu una vera consolazione avere l’amicizia del cane dei Malfatti di nome Gigons.
Infatti dopo che la proposta di matrimonio non andò a buon fine, Beethoven scrisse a un amico: “Ti sbagli se pensi che Gigons venga solo da te. No, anche io ho avuto la buona sorte di aver ricevuto la sua compagnia. Ha cenato al mio fianco e poi mi ha accompagnato a casa. In breve, mi ha fornito dell’ottimo intrattenimento”.
Chopin & Marquis
Fryderyk Chopin, compositore e pianista di origini polacche poi naturalizzato francese, fu un po’ più fortunato in amore rispetto al sopracitato compositore.
Infatti per diversi anni ebbe una relazione con la romanziera francese George Sand, lei aveva un piccolo cane di nome Marquis.
Chopin e Marquis andavano molto d’accordo, in una lettera alla Sand il compositore scrisse: “Per favore ringrazia Marquis per la sua mancanza e per il suo fiutare alla mia porta”.
Il Minute Waltz (Valzer del minuto o Valzer op. 64 n. 1) era conosciuto in origine come Valse du Petit Chien (Valzer del cagnolino), e la sua musica vivace e giocosa sembra sia stata ispirata proprio dal fatto che vedeva il cagnolino Marquis inseguire la propria coda.
Wagner & Leo
Wilhelm Richard Wagner, amava molto gli animali in particolar modo i cani, tanto da dichiararsi pubblicamente contrario alla vivisezione e sostenere i diritti degli animali.
Però ebbe una serie di distrazioni che gli fecero ritardare il compimento dell’opera Die Meistersinger von Nürnberg (I maestri cantori di Norimberga). Nel 1862 il suo editore attendeva che l’opera venisse completata e consegnata, Wagner ci stava lavorando in maniera frenetica, in una casa in affitto vicino Mainz.
Si dice che il padrone di casa avesse un Bulldog che si chiamava Leo, lo teneva legato fuori casa nella parte anteriore, e non smetteva di lamentarsi e piagnucolare. Così Wagner ebbe pietà di lui e decise di liberare Leo.
Chiamò un servo per farsi aiutare a liberarlo dalle catene, il compositore tenne la testa del cane e questo (forse spaventato) lo morse alla mano destra provocandogli un infezione.
Questo infortunio imprevisto, fece sì che Wagner non poté scrivere per diversi mesi, il che fu anche una fortuna nella sfortuna per lui, visto che gli diede modo di giustificarsi per il ritardo.
A Wagner ci vollero però altri anni per completare il lavoro…
Wagner & Pohl
Anche dopo questa brutta esperienza con Leo, Wagner rimase comunque sempre un grande amante dei cani, infatti ebbe diversi cani nel corso degli anni: un King Charles Spaniel di nome Peps, un Labrador di nome Pohl e un Terranova di nome Russ.
Nel 1866 Minna Wagner, la sua prima moglie, morì e lui mancò al funerale. Lei aveva vissuto a Dresda mentre Wagner in Svizzera con Cosima, che poi divenne la sua seconda moglie. La giustificazione per la mancata presenza al funerale fu che aveva un “dito infiammato”.
A distanza di poco tempo il Labrador Pohl morì, e anche in quel caso Wagner non fu presente, così un servo lo seppellì frettolosamente nel cortile sul retro. Quando Wagner lo venne a sapere si indignò non poco per come era stato trattato il suo cane.
Così andò a scavare il cane, gli mise un collare al collo e lo adagiò in una bara di legno per poi sotterrarlo in vera e propria tomba.
È stato ipotizzato da alcuni biografi che quel rituale che il compositore eseguì, era stato fatto perché contrito, si sentiva in colpa per essere mancato al funerale di Minna.
Sullivan & Tommy
Sir Arthur Seymour Sullivan compositore inglese, aveva un agente di cambio Edward Hall che nel 1882 gli presentò un istanza di fallimento, doveva al compositore £ 7,000.
Fecero però un accordo al quanto insolito, Sullivan accettò il cane di Hall, Tommy, in sostituzione al rimborso.
Tommy morì ben otto anni dopo questi fatti, e Sullivan gli si era così tanto affezionato che lo fece impagliare e poi metterlo in una teca di vetro dietro casa sua.
Busoni & Lesko
Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni, conosciuto solo come Ferruccio Busoni, fu un compositore e pianista italiano.
Nel 1886 aveva bisogni di fare una vacanza, ma essendo uno studenti di musica squattrinato, era fuori questione avere dei soldi per viaggiare all’estero.
Nel mese di agosto però, i suoi compagni di studio non riuscirono più a contattarlo, così pensarono che alla fine era riuscito a partire per la vacanza.
Poi uno di questi compagni, Ferdinand Pfohl vide un uomo mal vestito, povero, e pensò fosse un fabbro, questo camminava per strada al fianco di Lesko, il Terranova di Busoni, molto intelligente e particolare.
Pfohl pensò quindi che il cane fosse stato rubato, decise quindi di affrontare l’uomo, così scopri che in realtà questo era lo stesso Busoni che aveva deciso di prendersi una vacanza primaverile, e curiosamente scelto di vestire i panni di un operaio, in modo tale da evitare la sua solita cerchia sociale.
Le cose però poi gli sfuggirono di mano, infatti un altro dei conoscenti del compositore italiano, lo vide sempre travestito affrontare una riunione di veri operai sulle teorie di Marx, e ricevere una risposta entusiasta.
Però, fortunatamente per Lasko, non è mai stato coinvolto nella vacanza attivista del suo padrone.
Smyth & Marco
Dame Ethel Mary Smyth compositrice britannica, conosciuta con il nome Ethel Smyth fu anche la leader del movimento femminista delle suffragette.
E scoprì suo malgrado che le prove musicali e i cani non sono poi così compatibili.
La Smyth trascorse la fine del 1880 a Lipsia studiando musica, con lei viveva Marco, un indisciplinato meticcio di San Bernardo, che nel 1887 era presente ad una prova del Quintetto per pianoforte e archi in fa minore op. 34 di Brahms, dove era presente anche il compositore.
Tutto stava procedendo bene, fino a quando Marco, entrò improvvisamente nella stanza saltellando e facendo cadere il leggio del violoncellista.
Fu un momento molto imbarazzante per la Smyth, però la fortuna era dalla sua parte, infatti Brahms adorava i cani, e fu molto felice di vedere Marco.
Hahn & Zadig
Reynaldo Hahn compositore, pianista e direttore d’orchestra, venezuelano ma naturalizzato francese.
Al compositore, gli fu regalato un cane da colui che si dice fosse il suo amante, lo scrittore Marcel Proust. Hahn chiamò ilcane Zadig, come il protagonista del racconto filosofico di Voltaire, Zadig o il destino. Storia orientale.
Nonostante non fosse un tipo geloso, Proust, scrisse delle lunghe lettere a Zadig, spiegando che sarebbe stato molto più felice potendo essere lui stesso un cane.
Elgar & Marco e Mina
Il compositore inglese Sir Edward William, Elgar amava i cani ma sua moglie Alice non poteva vivere con loro.
Prima di incontrare la sua futura moglie, Elgar aveva un cane di nome Marco, uno spaniel, però durante i suoi trenta anni di matrimonio non possedette cani.
Anche se Elgar, durante le passeggiate con l’amico organista della Cattedrale di Hereford George Robertson Sinclair, approfittava sempre della compagnia del cane di razza Bulldog di quest’ultimo, Dan.
A queste passeggiate dedicò una delle Variazioni Enigma (Enigma Variations), Variazione 11 – G.R.S. (Allegro molto), infatti la variazione descrive proprio una delle loro passeggiate lungo il fiume.
Dopo che la moglie Alice morì nel 1920, Elgar prese con se due cani: uno spaniel che chiamò di nuovo Marco e un Cairn Terrier di nome Mina. L’allora innovativa tecnologia di comunicazione, permise a Elgar di mantenere i contatti con i suoi amati cani anche se era in viaggio di lavoro a Londra.
Nel suo settantesimo compleanno, Elger fece un concerto trasmesso in diretta, che si concluse con un breve discorso su onde radio.
Durante questo discorso diede la buonanotte a Mina, che fu molto felice ed eccitata nel sentire la voce del suo padrone alla radio.
In un’altra occasione, Elgar stava cenando al Brooks’s Club a Pall Mall, e venne chiamato per una telefonata urgente dal cameriere. Una volta raggiunto il telefono, gli altri commensali sentirono un forte abbaiare dall’altra parte del telefono e Elgar disse “Non mordere i cuscini”.
Šostakovič & Tomka
Dmitrij Šostakovič compositore e pianista sovietico, nel mese di aprile del 1947, ebbe la visita a casa sua di un giornalista del Moscow News, per fare un’intervista sulla vita familiare del compositore.
Lui e Šostakovič erano seduti nel salotto e riuscivano a sentire che nella stanza accanto, la moglie del compositore e i suoi figli che facevano i bagagli.
E poi un grande cane che gironzolava abbaiando e lamentandosi.
Šostakovič allora spiegò che Tomka, il cane, era sconvolto perché i bambini se ne stavano andando via nella casa di riposo, e poi aggiungento in tono più serio disse che secondo una sua teoria, i cani hanno vite così brevi perché prendono tutto tanto a cuore.
Moondog & Lindy
Louis Thomas Hardin, compositore statunitense cieco, da piccolo aveva un cane di nome Lindy, e disse che aveva che insieme a quest’ultimo usava ululare alla luna più di qualsiasi altro cane lui avesse conosciuto.
Sarà stato anche un comportamento inusuale, ma non così tanto visto il personaggio e le abitudini che poi Hardin prese.
Come quella di andare in giro per New York 54th Street, vestito come un vichingo e componendo musica con lo pseudonimo di Moondog, proprio in onore del suo cane.
Henze & James
Hans Werner Henze, amava tutto ciò che era inglese.
Nel 1990 aveva un cane a cui diede il nome James.
Il compositore, anche se era tedesco e viveva in Italia con il suo cane, si rivolgeva a James parlando sempre in inglese.
Crumb & Yoda
George Crumb, compositore statunitense, aveva un molto affetto per i propri animali domestici, e lo dimostrava anche attraverso la musica.
In una musica strumentale solistica e cameristica, Mundus Canis del 1998 (per chitarra e percussioni), il compositore fa una serie di ritratti musicali di tutti i cani che la sua famiglia ha avuto.
Nell’ultimo movimento, incontriamo ilcane Yoda, “un cane soffice bianco di discendenza mista e temperamento mercuriale”.
La musica ad un certo punto si ferma e un musicista sul palco punta lo strumento (guiro) verso il pubblico dicendo con voce severa “Bad dog” cioè “Cane cattivo”. Sulla copertina di Bad Dog appare giustamente Yoda.
Adams & Eloise
John Adams, compositore statunitense, ha sua moglie che partecipa alle mostre di cani con i suoi Pointers, e lui vi prende parte.
Adams scrisse che conduceva il loro cane Eloise agli show dove considerava di incoraggiare sua moglie, dicendo di essere grato di condurre Eloise perché era molto spaventato da fatto che lei potesse fare i bisogni di fronte a centinaia di intenditori di cani.
Laurie Anderson & Lollabell
Ed infine non possiamo non nominare la sperimentazione della compositrice statunitense, Laurie Anderson.
Il 5 giugno del 2010, lei insieme a suo marito la leggenda del rock Lou Reed, misero in scena un concerto sui gradini della Sydney Opera House, proprio in esclusiva per i cani, il “Music For Dogs”.
Seguendo la linea dei gusti del loro particolare pubblico, la musica è stata eseguita ad altissimo campo, anche se giustamente i compositori stessi hanno avuto difficoltà a sentirla, sono stati in grado di suonare grazie all’esperienza fatta con Lollabelle, il Rat Terrier della Anderson.
Zenzile Miriam Makeba è nata a Johannesburg nel 1932.
Sua madre era una swazi sangoma (tradizionale guaritrice-erborista). Suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa.
Quando aveva diciotto giorni, sua madre fu arrestata per aver venduto umqombothi, una birra africana fatta in casa distillata da malto e farina di mais. Sua madre è stata condannata a sei mesi di reclusione, così Miriam ha trascorso i suoi primi sei mesi di vita in carcere.
Da bambina ha cantato nel coro del Kilmerton Training Institute di Pretoria, una scuola elementare che ha frequentato per otto anni.
La sua carriera professionale è iniziata negli anni ’50 quando è apparsa nel gruppo jazz sudafricano dei Manhattan Brothers ed è apparsa per la prima volta su un poster. Ha lasciato i Manhattan Brothers per registrare con il suo gruppo di sole donne, The Skylarks, cantando una miscela di jazz e melodie tradizionali del Sud Africa.
Già nel 1956 pubblicò il singolo per “Pata Pata”. Il singolo viene trasmesso in tutte le stazioni radio e la fa conoscere in tutto il Sudafrica.
Blog didattico dedicato all’apprendimento/insegnamento della Musica nella Scuola Secondaria di I Grado e all’integrazione delle Tecnologie nella didattica.
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