Dal sostegno unico ai sostegni di prossimità di Andrea Canevaro

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Chi è accompagnato da una diagnosi di bisogno speciale deve sfidarla, cercare di vincerla, smentirla, grazie alle competenze della scuola e dei servizi che devono contenere flessibilità, capacità di integrazioneorganizzazione di scansioni di tempi per un processo che permetta la realizzazione di un progetto di vita.
Il “sostegno” deve essere evolutivo, e passare gradualmente da un rapporto duale ai sostegni di prossimità.
È sicuro che chi ha una disabilità ha bisogno di vivere una possibilità di dialogo in un progetto. Escludiamo quell’ascolto che non si fa carico anche del dialogo costruttivo. Diviene fondamentale acquisire una competenza di immedesimazione nell’altro e di disponibilità al dialogo imparando a gestire il conflitto, a ricercare anche i compromessi riconoscendo che nelle questioni complesse, come quelle dei processi di integrazione e inclusione in società in transizione, non esiste un punto di vista dominante ma molti punti di vista che contribuiscono a ricercare soluzioni efficaci.

“Nelle questioni complesse esiste il mio punto di vista, il tuo e quello giusto.” (Andrea Canevaro)

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Sostegno di prossimità di Andrea Canevaro

È sicuro che chi ha una disabilità ha bisogno di vivere una possibilità di dialogo in un progetto. Escludiamo quell’ascolto che non si fa carico anche del dialogo costruttivo. Diviene fondamentale acquisire una competenza di immedesimazione nell’altro e di disponibilità al dialogo imparando a gestire il conflitto, a ricercare anche i compromessi riconoscendo che nelle questioni complesse, come quelle dei processi di integrazione e inclusione in società in transizione, non esiste un punto di vista dominante ma molti punti di vista che contribuiscono a ricercare soluzioni efficaci.

COMPETENZE SOCIALI

la ricerca dei mediatori per la vita del singolo

l’organizzazione dell’equità sociale

«L’empatia è la nostra capacità di identificare ciò che qualcun altro sta pensando o provando, e di rispondere a quei pensieri e sentimenti con un’emozione corrispondente.» (S. Baron-Cohen, 2012, p. 14)

Empatia prepotente

Lineare con tappe e verifiche già programmate e quindi con rallentamenti e ripetizioni nel caso una tappa non fosse raggiunta.

Un’empatia legata ad un programma e ad un obiettivo predefiniti.

Empatia competente

Non ha un modello di riferimento a cui ricondurre la dinamica.

Si mette al servizio di una evoluzione exattativa.

Si propone come complementare al contesto competente.

Occorre organizzare:

Un “Progetto di vita” realizzato con la persona con Bisogni Educativi Speciali con la corretta scansione dei tempi.

Passare dal sostegno duale ad un sostegno di prossimità.

E’ necessario svincolare l’idea del “sostegno” quantificato in ore e considerarlo, piuttosto, modellato sull’alunno/a.

Ci si domanda?

Un “sostegno” continuo può essere utile?

Un “sostegno” competente crea dipendenza all’efficienza?

Un “sostegno” può essere utile per la vita?

Sinapsi indica la fusione di due elementi

nervosi che permettono un

contatto costruttivo.

La scuola e i servizi, se accolgono gli “ultimi”, incrementano competenze di e per tutti.

Chi è accompagnato da una diagnosi di bisogno speciale deve sfidarla, cercare di vincerla, smentirla, grazie alle competenze della scuola e dei servizi che devono contenere flessibilità, capacità di integrazione, organizzazione di scansioni di tempi per un processo che permetta la realizzazione di un progetto di vita.

Il “sostegno” deve essere evolutivo, e passare gradualmente da un rapporto duale ai sostegni di prossimità.

Sostegno strumentale: sostegno con gli ausili

Sostegno informativo: assume informazione da altri.

Sostegno ricreativo: attività culturali, gioco, attività sportive, scoutismo.

Sostegno emotivo: sostegno dell’amicizia e rete sociale

Sostegno affettivo: supporto psicologico per affrontare gli affetti.

Nelle questioni complesse esiste il mio punto di vista, il tuo e quello giusto.

Competenze comunicative

Il farsi carico significa considerare il proprio modo di essere con gli altri secondo la dimensione sinaptica, cioè con la possibilità che gli elementi di contrasto siano riformulati in termini di progetto e di progetto comune, individuale e sociale insieme.

Il farsi carico è anche capire come vi siano diverse strategie di apprendimento e come vi sia la possibilità, anche utilizzando il tempo di dedizione dell’altro, di aumentare le proprie capacità.

Sinapsi: in grecoσύ «collegamento»,

indica, anche, quel processo umano per cui uomini e donne possono vivere in ambienti che non sono già predisposti per la loro vita, avendo, grazie alle competenze, la possibilità di costruire collegamenti che non erano previsti.

Alcune idee

Chi ha il compito del «sostegno» può svolgerlo con una dinamica evolutiva che contenga cambiamenti per coinvolgimenti di altri soggetti.

Il «sostegno» particolarmente competente può mettere la propria competenza a disposizione di colleghi/e e di quanti sono attivi nel contesto in cui il soggetto, con Bisogni Speciali, sviluppa la propria vita.

Il «sostegno» unico può favorire la scoperta progressiva dei sostegni di prossimità.

Concludiamo con le parole di A. Canevaro:

“Quanto ai “Disturbi Specifici di Apprendimento”, alle “Sindromi di Iperattività”, devo dire che sotto queste indicazioni vi sono situazioni molto varie, che ci fanno capire che anche le cause possono essere varie. Cercando di esprimermi con semplicità, il più delle volte è utile cercare di mettere un po’ d’ordine in vite scombinate, in cui manca un ritmo regolare di sonno e veglia. Sovente, chi sta crescendo con questo tipo di problemi, non dorme bene, e neanche mangia bene. Forse le famiglie possono essere attente a queste cose. Ad esempio: passare dal giorno attivo alla notte di riposo non bruscamente ma attenuando suoni e luci; mangiare insieme, con calma. Non sono cosa da specialismi e da specialisti. Sono praticabili da tutti, se ciascuno assume una parte di responsabilità, collaborando con chi è specialista, e non delegando. “ (A. Canevaro)


Gruppo I Bambini che si perdono nel bosco

Corso di Formazione  COOPERAZIONE ED INCLUSIONE: IMPARARE A LAVORARE IN GRUPPO – I.P.S.S.S. Edmondo De Amicis Roma, settembre/novembre 2015-16.

Autori

Maria Rosa Mazzola

Annalisa Paris

Johan Bilotta

Daniela Fabbrini

Alessandra Tomassini

Marina Piucci

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Leoš Janáček – Sinfonietta

Compositore: Leoš Janáček (3 luglio 1854 — 12 agosto 1928) – Orchestra: Wiener Philharmoniker – Direttore: Sir Charles Mackerras – Anno di registrazione: 1980

Sinfonietta (sottotitolato “Military Sinfonietta” o “Sokol Festival”), scritta nel 1926.

00:00 – I. Allegretto — Allegro maestoso (Fanfara)

02:25 – II. Andante — Allegretto (Il Castello, Brno)

08:35 – III. Moderato (Monastero della Regina, Brno)

13:58 – IV. Allegretto (La strada che porta al Castello)

17:02 – V. Andante con moto (Municipio, Brno)

La Sinfonietta è un’opera tarda molto espressiva e festosa per grande orchestra (di cui 25 ottoni).

È dedicata “Alle forze armate cecoslovacche” e Janáček ha detto che intendeva esprimere “l’uomo libero contemporaneo, la sua bellezza e gioia spirituale, la sua forza, coraggio e determinazione nella lotta per la vittoria”.

Janáček ascoltava una banda di ottoni ed è stato ispirato a scrivere alcune sue fanfare. Quando gli organizzatori del Festival della Ginnastica Sokol lo contattarono per una commissione, sviluppò il materiale nella Sinfonietta. In seguito abbandonò la parola militare.

L’opera è tipica della costruzione serrata di Janáček, il materiale di ogni movimento deriva dal motivo di apertura.

Presenta diverse varianti basate sulla fanfara originale di Janáček.

– Il primo movimento è composto solo da ottoni e percussioni.

– Il secondo movimento inizia con un rapido ostinato del vento, ma successivamente ha un episodio più lirico.

– La terza inizia tranquillamente negli archi, ma viene interrotta da una figura severa nei tromboni, che porta ad un altro passaggio veloce simile a una danza.

– Nel quarto movimento Janáček celebra la Cecoslovacchia appena liberata con una gioiosa fanfara di tromba.

– Il finale inizia nella tonalità di mi bemolle minore con una calma versione retrograda della melodia di apertura. Tuttavia, questo si trasforma rapidamente in un finale trionfante, il ritorno della fanfara di apertura decorata con figure vorticose negli archi e nei fiati.

La prima rappresentazione ebbe luogo a Praga il 26 giugno 1926 sotto la direzione di Václav Talich.

Leoš Janáček Sinfonietta Hallé Orchestra Sir Mark Elder, conductor Live recording. London, Proms 2011

Timpani Moments – Janáček: Sinfonietta – 1. Allegretto — Allegro maestoso (Fanfare)

London Philharmonic Orchestra

Un famoso utilizzo dell’apertura di Sinfonietta è stato da parte del gruppo rock progressivo Emerson, Lake & Palmer per la canzone “Knife-Edge” nel loro album di debutto.Padlet dei miei alunni

Emerson, Lake & Palmer – Knife-Edge (Official Audio)

Just a step, cried the sad man
Take a look down at the madman
Theatre kings on silver wings fly beyond reason
From the flight of the seagull
Come the spread claws of the eagle
Only fear breaks the silence
As we all kneel, pray for guidance

[Instrumental Break 00:36-01:07]

[Verse 2]
Tread the road cross the abyss
Take a look down at the madness
On the streets of the city
Only spectres still have pity
Patient queues for the gallows
Sing the praises of the hallowed
Our machines feed the furnace
If they take us, they will burn us

[Instrumental Break 01:30-02:00]
[Organ Solo]

[Bridge]
Will you still know who you are
When you come to who you are?

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Nella musica risuona la nostalgia dell’uomo per il Paradiso

Questa galleria contiene 1 immagine.

di Bruno Forte Avvenire.it – Domenica 10 marzo 2024 Rosso Fiorentino, “Angelo che suona il liuto”. Firenze, Gallerie degli Uffizi – WikiCommons Pubblichiamo alcune pagine dal primo capitolo del volume La musica e la bellezza di Dio  (Queriniana) del teologo e arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte. Fonte: https://www.avvenire.it/agora/pagine/musica-sacra-teologia-bellezza-la-nostalgia-dell-uomo-per-dio?fbclid=IwAR0zmm6Zlanwve6tQ2qE7CuvbBvCAkEK6QhtMnE8IK2eErlIiGn1KFH9hao

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“Mamma mia dammi cento lire” – Emigrazione italiana del primo Novecento

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Marco Mengoni – Cambia un uomo

Testo

Dimmi di riprovare
Ma non di rinunciare
Perché di cause perse
Lo sai, sono un campione
Se questo nostro amore
Avesse già un finale
Probabilmente adesso
Bestemmierei il tuo nome

Ma se tutte le paure
Che nel mondo fanno male
Scivolassero davvero
Dalle mie spalle altrove

Fosse l’ultima notte che abbiamo, sai
Io con tutte le altre la cambierei
Perché solo nel perdono cambia un uomo

Sono soltanto specchi
Non siamo così vecchi
Colpa dei miei difetti
Che han sbiadito i tuoi riflessi
Ma tu, ancora, mentre volo tu sbadigli
Ridi mentre penso a quali nomi dare ai nostri figli
Vedi, potremmo essere questi
Però invece ancora scherzi

Fosse l’ultima notte che abbiamo, sai
Io con tutte le altre la cambierei
Perché solo nel perdono cambia un uomo
Fosse l’ultima frase che canto, sai
A strapparmi la gola, non soffrirei
Perché solo nel frastuono cambia un uomo

Mi chiedi adesso d’essere sincero
Io sono questo e non ne vado fiero
Dimmi di riprovare, ma non di rinunciare
Mi chiedi adesso d’essere sincero
Io sono questo e non ne vado fiero
Dimmi di riprovare, ma non di rinunciare

Fosse l’ultima notte che abbiamo, sai
Io con tutte le altre la cambierei
Perché solo nel perdono cambia un uomo
Fosse l’ultima frase che canto, sai
A strapparmi la gola, non soffrirei
Perché solo nel frastuono cambia un uomo

Fonte: Musixmatch

Compositori: Marco Mengoni

Testo di Cambia un uomo © No Comment Opificio Musicale

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Marco Mengoni – L’essenziale


Testo

Sostengono gli eroi
“Se il gioco si fa duro, è da giocare”
Beati loro poi
Se scambiano le offese con il bene
Succede anche a noi
Di far la guerra e ambire poi alla pace
E nel silenzio mio
Annullo ogni tuo singolo dolore

Per apprezzare quello che
Non ho saputo scegliere

E mentre il mondo cade a pezzi
Io compongo nuovi spazi e desideri che
Appartengono anche a te
Che da sempre sei per me l’essenziale

Non accetterò
Un altro errore di valutazione
L’amore è in grado di
Celarsi dietro amabili parole

Che ho pronunciato prima che
Fossero vuote e stupide

Mentre il mondo cade a pezzi
Io compongo nuovi spazi e desideri che
Appartengono anche a te

Mentre il mondo cade a pezzi
Mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini
Tornerò all’origine
E torno a te, che sei per me l’essenziale

L’amore non segue le logiche
Ti toglie il respiro e la sete

Mentre il mondo cade a pezzi
Io compongo nuovi spazi e desideri che
Appartengono anche a te

Mentre il mondo cade a pezzi
Mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini
Tornerò all’origine
E torno a te, che sei per me l’essenziale

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Marco Mengoni – Due vite

Testo

Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo, ma se voglio ti prendo
Siamo fermi in un tempo così, che solleva le strade
Con il cielo ad un passo da qui, siamo i mostri e le fate
Dovrei telefonarti, dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse e non ho più difese

Siamo un libro sul pavimento in una casa vuota che sembra la nostra
Il caffè col limone contro l’hangover, sembri una foto mossa
E ci siamo fottuti ancora una notte fuori un locale
E meno male

Se questa è l’ultima canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli, ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi e dove sarai? Dove vai?
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse, gli schiaffi, gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi, dormi, dormi, dormi, dormi mai
Che giri fanno due vite

Siamo i soli svegli in tutto l’universo
A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto
Che nessuno si sente così
Che nessuno li guarda più i film
I fiori nella tua camera
La mia maglia metallica

Siamo un libro sul pavimento in una casa vuota che sembra la nostra
Persi tra le persone, quante parole senza mai una risposta
E ci siamo fottuti ancora una notte fuori un locale
E meno male

Se questa è l’ultima canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli, ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi e dove sarai? Dove vai?
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse, gli schiaffi, gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi

Spegni la luce anche se non ti va
Restiamo al buio avvolti solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose
Due vite, guarda che disordine

Se questa è l’ultima (canzone e poi la luna esploderà) canzone
Sarò lì a dirti che sbagli, ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Tanto lo so che tu non dormi, dormi, dormi, dormi, dormi mai
Che giri fanno due vite
Due vite.


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La notte di Natale

LA NOTTE DI NATALE di Emma I. 1C – Corso Digital Storytelling 2023-24 I.C. “Via Dal Verme” Roma.
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Filastrocca di Natale

Filastrocca di Natale di Mark Lorenz A. Classe 2A Corso Digital Storytelling 2023-24 I.C. “Via Dal Verme” Roma.
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Foglie gialle di Trilussa

Foglie gialle di Trilussa di Laura M. Classe 1C – Corso Digital Storytelling 2023-24 I.C. “Via Dal Verme” Roma.
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Poesia di Natale

POESIA di NATALE di Simone C. Classe 1A ‑ Corso di Digital Storytelling 2023-24 I.C. “Via Dal Verme” Roma.
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Arcobaleno e foglie gialle a Isnello

Isnello (PA) arcobaleno e foglie gialle di M.R. Mazzola – Video/studio per il Corso di Digital Storytelling 2023-24 I.C. Via Dal Verme Roma

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Every Christmas di Kelly Clarkson

Data di uscita: 2013
Artista: Kelly Clarkson
Album: Wrapped in Red

Testo

Every Christmas
It’s always the same
I’m still here waiting
Praying for you to finally come my way

It’s been so long
Since I’ve seen your face
If Santa cared for me at all, then you wouldn’t be
So, so far away

Santa isn’t listening, no
And I’m losing hope
Oh, God, if it isn’t too much
Please bring my baby home

Every Christmas
Counting the days
Maybe this year will be different
And I won’t be, be alone again

Under the mistletoe
Let it snow
Come on home
Every Christmas I’ll wait

Oh, every Christmas
I turn on all the lights
And I make a fire so maybe the smoke can clear
That you’re home tonight

But I just don’t know (I don’t know)
We’ll know deep inside (deep inside)
I know that you should be here, but I feel
We’re running, running out of time

Every Christmas (Christmas)
Counting the days (counting the days)
Maybe this year will be different
And I won’t be, be alone again

Under the mistletoe
Let it snow
Come on home
Every Christmas I’ll wait

Under the mistletoe
Let it snow
Come on home
Every Christmas I’ll wait

Every Christmas, every Christmas
I’ll wait


Testo con traduzione in Italiano

Ogni Natale
Every Christmas

È sempre lo stesso
It’s always the same

Sono ancora qui ad aspettare
I’m still here waiting

Prego affinché tu possa finalmente venire dalla mia parte
Praying for you to finally come my way

È da parecchio tempo
It’s been so long

Da quando ho visto la tua faccia
Since I’ve seen your face

Se Babbo Natale si prendesse cura di me, allora tu non lo saresti
If Santa cared for me at all, then you wouldn’t be

Così, così lontano
So, so far away

Babbo Natale non sta ascoltando, no
Santa isn’t listening, no

E sto perdendo la speranza
And I’m losing hope

Oh, Dio, se non è troppo
Oh, God, if it isn’t too much

Per favore, porta il mio bambino a casa
Please bring my baby home

Ogni Natale
Every Christmas

Contando i giorni
Counting the days

Forse quest’anno sarà diverso
Maybe this year will be different

E non sarò, sarò di nuovo solo
And I won’t be, be alone again

Sotto il vischio
Under the mistletoe

Lascia che nevichi
Let it snow

Vieni a casa
Come on home

Ogni Natale aspetterò
Every Christmas I’ll wait

Oh, ogni Natale
Oh, every Christmas

Accendo tutte le luci
I turn on all the lights

E accendo un fuoco così forse il fumo può diradarsi
And I make a fire so maybe the smoke can clear

Che sei a casa stasera
That you’re home tonight

Ma proprio non lo so (non lo so)
But I just don’t know (I don’t know)

Lo sapremo nel profondo (nel profondo)
We’ll know deep inside (deep inside)

So che dovresti essere qui, ma lo sento
I know that you should be here, but I feel

Stiamo correndo, il tempo a nostra disposizione è scaduto
We’re running, running out of time

Ogni Natale (Natale)
Every Christmas (Christmas)

Contare i giorni (contare i giorni)
Counting the days (counting the days)

Forse quest’anno sarà diverso
Maybe this year will be different

E non sarò, sarò di nuovo solo
And I won’t be, be alone again

Sotto il vischio
Under the mistletoe

Lascia che nevichi
Let it snow

Vieni a casa
Come on home

Ogni Natale aspetterò
Every Christmas I’ll wait

Sotto il vischio
Under the mistletoe

Lascia che nevichi
Let it snow

Vieni a casa
Come on home

Ogni Natale aspetterò
Every Christmas I’ll wait

Ogni Natale, ogni Natale
Every Christmas, every Christmas

Aspetterò
I’ll wait

Fonte: Musixmatch

Compositori: Kelly Clarkson / Aben Eubanks

Testo di Every Christmas © Songs For My Shrink, Digbyomega Music

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Buon Natale!!

Cartolina natalizia del Corso di Digital Storytelling 2023-24 I. C. “Via Dal Verme” Roma

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Cantiamo e suoniamo insieme a Natale!

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Feliz Navidad

Feliz Navidad
Feliz Navidad
Feliz Navidad
Prospero Ano y Felicidad.

Feliz Navidad
Feliz Navidad
Feliz Navidad
Prospero Ano y Felicidad.

I wanna wish you a Merry Christmas
I wanna wish you a Merry Christmas
I wanna wish you a Merry Christmas
From the bottom of my heart.

I wanna wish you a Merry Christmas
I wanna wish you a Merry Christmas
I wanna wish you a Merry Christmas
From the bottom of my heart.

[Ripetere 3 volte]

Feliz Navidad
Feliz Navidad
Feliz Navidad
Prospero Ano y Felicidad.

MN0098245

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Joy to the World

Joy to the world, the Lord is come
Let Earth receive her King
Let every heart prepare Him room
And Heaven and nature sing
And Heaven and nature sing
And Heaven, and Heaven, and nature sing

Joy to the Earth, the Savior reigns
Let all their songs employ
While fields and floods, rocks, hills and plains
Repeat the sounding joy
Repeat the sounding joy
Repeat, repeat, the sounding joy

He rules the world with truth and grace
And makes the nations prove
The glories of His righteousness
And wonders of His love
And wonders of His love
And wonders, wonders, of His love

Joy to the world, the Lord is come
Let Earth receive her King
Let every heart prepare Him room
And Heaven and nature sing
(And Heaven and nature sing)
And Heaven and nature sing
(And Heaven and nature sing)
And Heaven, and Heaven, and nature sing
And Heaven, and Heaven, and nature sing

Joy to the world, the Lord is come
Let Earth receive her King
Let every heart prepare Him room
And Heaven and nature sing
(And Heaven and nature sing)
And Heaven and nature sing
(And Heaven and nature sing)
And Heaven, and Heaven, and nature sing
And Heaven, and Heaven, and nature sing

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So this is Christmas
And what have you done
Another year over
And a new one just begun
And so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear one
The old and the young

A very Merry Christmas
And a happy new year
Let’s hope it’s a good one
Without any fear

And so this is Christmas
For weak and for strong
For rich and the poor ones
The world is so wrong
And so happy Christmas
For black and for white
For yellow and red one
Let’s stop all the fight

A very Merry Christmas
And a happy new year
Let’s hope it’s a good one
Without any fear

And so this is Christmas
And what have we done
Another year over
A new one just begun
And so happy Christmas
We hope you…


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A Natale puoi

A natale puoi,
fare quello che non puoi fare mai:
riprendere a giocare,
riprendere a sognare,
riprendere quel tempo,
che rincorrevi tanto.

E’ natale e a natale si può fare di più;
è natale e a natale si può amare di più;
è natale e a natale si può fare di più per noi;
A natale puoi.

A natale puoi

dire ciò che non riesci a dire mai:
che bello stare insieme,
che sembra di volare,
che voglia di gridare,
quanto ti voglio bene.
E’ natale e a natale si può fare di più;
è natale e a natale si può amare di più;
è natale e a natale si può fare di più per noi;
A natale puoi.
è natale e a natale si può amare di più;
è natale e a natale si può fare di più per noi;
A natale puoi.

Luce blu,
c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più,
è natale anche all’amore, che non c’è solo a natale,
che ogni giorno crescerà se lo vuoi.
A natale puoi.

E’ natale e a natale si può fare di più;
è natale e a natale si può amare di più;
è natale e a natale si può fare di più;

è natale e a natale puoi fidarti di più.
A natale puoi:
Puoi fidarti di più.
A natale puoi.

natale-2013

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Caro Gesù ti scrivo

Caro Gesù ti scrivo per chi non ti scrive mai,

per chi ha il cuore sordo bruciato dalla vanità,

per chi ti tradisce per quei sogni che non portano a niente,

per chi non capisce questa gioia di sentirti sempre amico e vicino.

Caro Gesù ti scrivo per chi una casa non ce l’ha,

per chi ha lasciato l’Africa lontana e cerca un po’ di solidarietà,

per chi non sa riempire questa vita con l’amore e i fiori del perdono,

per chi crede che sia finita, per chi ha paura del mondo che c’è

e più non crede nell’uomo.

Gesù ti prego ancora:

vieni a illuminare i nostri cuori soli,

a dare un senso a questi giorni duri,

a camminare insieme a noi.

Vieni a colorare il cielo di ogni giorno,

a fare il vento più felice intorno,

ad aiutare chi non ce la fa…

Caro Gesù ti scrivo perché non ne posso più

di quelli che sanno tutto e in questo tutto non ci sei tu,

perché voglio che ci sia più amore per quei fratelli che non hanno niente,

e che la pace, come il grano al sole, cresca e poi diventi pane d’oro

di tutta la gente.

Gesù ti prego ancora:

vieni a illuminare i nostri cuori soli,

a dare un senso ai giorni vuoti e amari,

a camminare insieme a noi.

Vieni a colorare il cielo di ogni giorno,

a fare il vento più felice intorno,

ad aiutare chi non ce la fa…

Signore vieni! Signore vieni!

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Sarà Natale se

Tutti abbiamo un compito speciale

ricordare al mondo che è Natale.

Se mettiamo ali al nostro cuore

saremo angeli che portano amore.

E sarà, sarà, sarà, sarà, sarà Natale se…

sarà Natale se ami,

sarà Natale se doni,

sarà Natale se chiami

qualcuno solo a stare con te.

E sarà, sarà, sarà, sarà, sarà Natale se…

sarà Natale vero non solo per un’ora,

Natale per un anno intero.

sarà Natale se vivi,

sarà Natale se ridi,

sarà Natale se stringi

le mani a chi soffre di più.

E sarà, sarà, sarà, sarà, sarà Natale se…

sarà Natale vero non solo per un’ora,

Natale per un anno intero.

sarà Natale se cerchi,

sarà Natale se credi,

sarà Natale se canti

ogni giorno con gli amici tuoi.

E sarà, sarà, sarà, sarà, sarà Natale se…

sarà Natale vero non solo per un’ora,

Natale per un anno intero.

Tutti abbiamo un compito speciale

ricordare al mondo che è Natale.

Se mettiamo ali al nostro cuore

saremo angeli che portano amore.

E sarà, sarà, sarà, sarà, sarà Natale se…

sarà Natale vero non solo per un’ora,

Natale per un anno intero.

Natale… Natale…


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Buon Natale!

Buon Natale 2023! video/studio del laboratorio di Digital Storytelling dell’I.C. “Via Dal Verme” Roma
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Il prete rosso con Cesco Baseggio

Opera teatrale che narra la vita di Antonio Vivaldi, insigne compositore amico di Goldoni, avversato per il suo genio e costretto dalla malvagità degli uomini a vivere tristemente gli ultimi anni.

Di Giuseppe Maffioli, regia teatrale Cesco Baseggio, regia tv Italo Alfaro, scene Marco Grazzini. Con Cesco Baseggio, Giorgio Gusso, Gino Cavalieri, Enrico Portilora, Gianna Raffaelli, Alba Tarlazzi, Adriana Vianello, Luisa Sala, Wanda Benedetti, Sandro Marchetti, Carlo Todaro, Lino Zavattieri, Mario Stegher, Anita Rossi, Willy Moser, Nando Tomei, Carmela Rossato.


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Roma in autunno

Roma in autunno di Maria Rosa Mazzola 2023
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Digital Storytelling di Maria Rosa Mazzola… cominciamo!


Comincia il nostro viaggio nella narrazione digitale!

Appuntamento il 16 novembre 2023!


Digital storytelling di Maria Rosa Mazzola di Maria Rosa Mazzola


Digital storytelling di Maria Rosa Mazzola di Maria Rosa Mazzola

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Could We Start Again, please? – Jesus Christ Superstar

Yvonne, Ted & Barry sing Could We Start Again Please – Jesus Christ Superstar The Grand Final

Ted Neeley, Yvonne Elliman & Barry Dennen 07 Maggio 2017 Ahoy Rotterdam Netherlands.

Jesus Christ Superstar – The Grand Final


JESUS CHRIST SUPERSTAR – 1973 ( Could We Start Again Please? )

Testo

I’ve been living to see you
Dying to see you
But it shouldn’t be like this
This was unexpected
What do I do now?
Could we start again, please?

I’ve been very hopeful, so far
Now, for the first time
I think we’re going wrong
Hurry up and tell me
This is just a dream
Or could we start again, please?

I think you’ve made your point now
You’ve even gone a bit too far to get the message home
Before it gets too frightening
We ought to call a halt
So, could we start again, please?

I’ve been living to see you
Dying to see you
But it shouldn’t be like this
This was unexpected
What do I do now?
Could we start again, please?

I think you’ve made your point now
You’ve even gone a bit too far to get the message home
Before it gets too frightening
We ought to call a halt
So, could we start again, please?


Could we start again, please?
Could we start again, please?
Could we start again, please?
Could we start again, please?

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Digital Storytelling 2023- 24 di Maria Rosa Mazzola

Digital storytelling di Maria Rosa Mazzola di Maria Rosa Mazzola


Digital storytelling di Maria Rosa Mazzola di Maria Rosa Mazzola

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Giddes Chalamanda – Linny Hoo

Namadingo Ft. Giddes Chalamanda – Linny Hoo (Beautiful Music From Africa) Legend Giddes

Giddess Chalamanda  è nato il 15 gennaio 1930, è più comunemente conosciuto come “Agide”. È un artista acustico malawiano. Nacque a Chiradzulu nella regione meridionale del Malawi. È uno degli artisti leggendari del Malawi. 

Nel luglio 2020 Chalamanda, che si esibisce da oltre 70 anni, ha collaborato con l’artista gospel locale del Malawi Patience Namadingo e insieme a lui ha realizzato il remix di una serie di sue canzoni di successo tra cui “Linny hoo”, “Buffalo Soldier” e “Che meri”.

La sua canzone “Linny hoo” è un’ode a una delle sue figlie, un mashup con il dottor Namadingo che ha fatto tendenza su Tiktok ottenendo oltre un milione di visualizzazioni in tutto il mondo.

La canzone è cantata in Chewa, una delle lingue più parlate del Malawi.

Linny hoo – Namadingo ft Chalamanda- (official lyrics video)

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Traduzione in Italiano

Gides: Linny oh, Linny oh. Linny è una bambina saggia.

Insieme: Linny oh, Linny! Linny oh. Linny è una bambina saggia.

Namadingo: Al mattino presto

Proprio quando il sole è sorto

Prende la scopa per spazzare il cortile, il cortile di sua madre.

Gides: Di mattina presto

Proprio quando il sole è sorto

Prende la scopa per spazzare il cortile, il cortile di sua madre.

Insieme: I genitori di Linny la apprezzano e la lodano

Dicono che Linny sia una bambina saggia. X 2

Insieme: Linny oh, Linny oh. Linny è una bambina saggia.

Tintintile, oooh, tintintile, oooh

Tintalintantanta, oooh, tantintintanta, ooooh

Insieme: Linny oh, Linny oh

Linny è una bambina saggia.

Gides: Come il nonno di Namadingo

I Giddes lo ha apprezzato e lodato. Namadingo è un ragazzo saggio. X 2

Namadingo: non stai mentendo nonno

Insieme: A volte, a volte sogno mio padre

Lasciandomi e rimango solo

A volte, a volte sogno mio padre

Morisco e rimango solo.

Guerra! Iih guerra! III guerra! Chalamanda morirai per strada

Lontano da casa.

Gides: Ho appena sentito una voce, una voce, una voce oggi

Insieme: Ho appena sentito una voce, una voce, una voce oggi.

Gides ha cantato, ha cantato, ha cantato qualcosa di straordinario.

Chalamanda ha cantato, ha cantato, ha cantato qualcosa di straordinario.

Gides: Ho sentito che ti sei sposato

E ora hai un bambino dalla pelle chiara

Il cui nome è Musolo

Namadingo: dove hai sentito che mi sono sposato?

Gides: Ho sentito che ti sei sposato

E ora hai un bambino dalla pelle chiara

Il cui nome è Musolo

Namadingo: Mi sono solo fidanzata, ti inviterò al matrimonio

Insieme; Musolo eeh Musolo eeeh Musolo X 2

Gides: Vorrei portare questo bambino e la madre nel Regno Unito. X 2

Insieme: La sua educazione

Tutta la sua formazione sarà svolta nel Regno Unito. X 2

Namadingo: Ti ho sentito nonna

Ti ho sentito, ma cantiamo Che Mary,

Che Maria

C’era Che Mary,

Gides: Che Mary, Che Mary, Che Mary,

Insieme: c’era Che Mary

Insieme: Che Mary, iiih Mary

Iiih mia cara, c’era Mary

iiih oooh, iiih Mary

Iih mia cara, c’era Che Mary

Namadingo: Cantiamo la parte bella

Insieme: iiih oooh, iiih Mary

Iiih mia cara, c’era Mary

Gides: se vogliono chiamarmi, possono dire

Insieme: Gides, Gides, Gides

Gides, per favore, vieni qui, grande capo

Insieme: se vogliono possono dire Chalamanda

Chalamanda, Chalamanda Chalamanda

Per favore, vieni qui, grande capo

Insieme: se vogliono chiamarmi, possono dire

Gides, Gides, Gides, Gides

Per favore, vieni qui, grande capo

Namadingo: Era così tanto tempo fa

Quando Napoleone ha colpito.

Insieme: Napoleone, iiih, è molto cattivo.

Napoleone iiih è cattivo, Napoleone è cattivo

Napoleone è cattivo, Napoleone è cattivo.

Gides; affogò e portò via Ingalamu

Trasportò via Ingalamu, lo lavò via e lo lasciò cadere sulla sabbia.

I servi furono mandati a cercarlo, tornarono a mani vuote,

La sua donna ha gridato ad alta voce dicendo “sei cattivo!”

Insieme: Napolo sei cattivo, Napolo sei cattivo, Napolo sei cattivo.

Namadingo: finiamo con Buffalo Soldier.

Gides: Soldato Bufalo,

Insieme: Bufalo in America.

Buffalo Soldier, Buffalo in America

Gides: quando ero un ragazzino

Insieme: Ho sognato di vedere l’America

Gides: quando ero un ragazzino

Namadingo: proprio come me

Insieme: Ho sognato di vedere l’America

Ooh iih ooh iih ooh iih oh ooh

Iih ooh iih oh ooh iih ooh

Iih ooh iih oh. X 2

Se avessi molti soldi

Andrei a vedere l’America. X 2

Ooh iih ooh iih ooh iih oh ooh io

Namadingo: un’ultima volta

Ih ooh iih oh ooh iih ooh iih ooh iih oh. X 2

Ooh iih ooh iih ooh iih oh ooh

Iih ooh iih oh ooh iih ooh iih ooh iih oh. X 2.

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Buon anno scolastico a tutti!

Prof.ssa Maria Rosa Mazzola

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Buone vacanze!

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In bocca al lupo! Esami in corso!

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La Musica nel cuore! Buona fortuna con il cuore, ragazzi! E grazie!

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Lucio Dalla e Francesco De Gregori in concerto 2010

Dalla De Gregori… Live Concert 2010
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L’ultima luna – Lucio Dalla

Lucio Dalla – L’ultima Luna – Ultimo Concerto Live Bologna

La 7a luna
Era quella del luna-park
Lo scimmione si aggirava
Dalla giostra al bar
Mentre l’angelo di Dio bestemmiava
Facendo sforzi di petto
Grandi muscoli e poca carne
Povero angelo benedetto.

La 6a luna
Era il cuore di un disgraziato
Che, maledetto il giorno che era nato,
Ma rideva sempre
Da anni non vedeva le lenzuola
Con le mani sporche di carbone
Toccava il culo a una signora
E rideva e toccava
Sembrava lui il padrone.

La 5a luna
Fece paura a tutti
Era la testa di un signore
Che con la morte vicino giocava a biliardino
Era grande ed elegante
Né giovane né vecchio
Forse malato
Sicuramente era malato
Perché perdeva sangue da un orecchio.

La 4a luna
Era una fila di prigionieri
Che camminando
Seguivano le rotaie del treno
Avevano i piedi insanguinati
E le mani senza guanti
Ma non preoccupatevi
Il cielo è sereno
Oggi non ce ne sono più tanti.

La 3a luna uscirono tutti per guardarla
Era così grande
Che più di uno pensò al Padre Eterno
Sospesero i giochi e si spensero le luci
Cominciò l’inferno
La gente corse a casa perché per quella notte
Ritornò l’inverno.

La 2a luna
Portò la disperazione tra gli zingari
Qualcuno addirittura si amputò un dito
Andarono in banca a fare qualche operazione
Ma che confusione
La maggior parte prese cani e figli
E corse alla stazione.

L’ultima luna
La vide solo un bimbo appena nato,
Aveva occhi tondi e neri e fondi
E non piangeva
Con grandi ali prese la luna tra le mani, tra le mani
E volò via e volò via
Era l’uomo di domani l’uomo di domani
E volò via e volò via
Era l’uomo di domani l’uomo di domani

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Musica e collegamenti interdisciplinari per gli esami di Licenza Media

È tempo di prepararsi per l’esame di Stato a conclusione del primo ciclo d’istruzione!

Suggerimenti sitografici per i collegamenti interdisciplinari del colloquio d’esame di Licenza Media.


Musica e potere

Musica e libertà

Musica e antimafia

I musicisti e la pazzia

Musica e emigrazione

Musica per cambiare il mondo: il femminismo dall’opera lirica al rock

Musica e canzoni della grande guerra

Musica della seconda guerra mondiale

Musica e conflitto israelo-palestinese

Musica in memoria delle vittime del fascismo e della guerra

Musica e cani

Musica e Sudafrica

Musica e sfruttamento minorile

Musica e alimentazione

Musica e pianeti

Musica e Esistenza

Musica e viaggio

Musica e sport

Musica e cinema

Musica e acqua

Musica e potere


Musica e libertà

Jovanotti – Viva La Libertà

Preziosa e fragile
Instabile e precaria
Chiara e magnetica
Leggera come l’aria
Sempre moderna anche quando è fuori moda
Sempre bellissima cammina per la strada
All’orizzonte, dietro la fronte
Sul palcoscenico e dietro le quinte
Allenami, insegnami a vivere con te

Viva la libertà (viva)
Viva la libertà
Viva la libertà (viva)
La libertà

Viva viva viva viva

Parola magica, mettila in pratica
Senti che bella è, quant’è difficile
E non si ferma mai, non si riposa mai
Ha mille rughe ma è sempre giovane
Ha cicatrici qua, ferite aperte là
Ma se ti tocca lei ti guarirà
Ha labbra morbide, braccia fortissime
E se ti abbraccia ti libererà

Viva la libertà (viva)
Viva la libertà
Viva la libertà (viva)
Viva la libertà
Viva la libertà
Viva la libertà
Viva la libertà (viva)
La libertà

Viva viva viva viva
Io ti difenderò, madre dolcissima
Esigentissima, fantasmagorica
Atletica, magnetica
Volatile e poetica
Le donne e gli uomini, gli esseri umani
Piante selvatiche e tutti gli animali
Spiriti liberi, ovunque siate voi
Fatevi vivi manifestatevi

Viva la libertà (viva)
La libertà
Viva la libertà (viva)
Viva la libertà
Viva la libertà (viva)
Viva la libertà
Viva la libertà (viva)
La libertà

La voglio qui per me, la voglio qui per te
La voglio anche per chi non la vuole per sé
Tempi difficili, a volte tragici
Bisogna crederci e non arrendersi

Viva la libertà (viva)
Viva la libertà
Viva la libertà (viva)
Viva libertà
Viva la libertà (viva)
La libertà
Viva la libertà (viva)
La libertà
Viva la libertà
Viva viva viva viva
Viva la libertà (viva)
(Eh va)
(Viva) ha (viva)
(Viva)

Fonte: LyricFind

Compositori: Lorenzo Cherubini / Riccardo Onori

Testo di Viva la libertà © Universal Music Publishing Group


Giorgio Gaber – La libertà

Vorrei essere libero,

libero come un uomo.

Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato

che ha di fronte solamente la natura e

cammina dentro un bosco

con la gioia di inseguire un’avventura.

Sempre libero e vitale

fa l’amore come fosse un animale

incosciente come un uomo

compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero

non è neanche il volo di un moscone

la libertà non è uno spazio libero

libertà è partecipazione.

[parlato]: Vorrei essere libero,

libero come un uomo.

Come un uomo che ha bisogno

di spaziare con la propria fantasia e

che trova questo spazio

solamente nella sua democrazia.

Che ha il diritto di votare e

che passa la sua vita a delegare

e nel farsi comandare

ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero

non è neanche avere un’opinione

la libertà non è uno spazio libero

libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero

non è neanche il volo di un moscone

la libertà non è uno spazio libero

libertà è partecipazione.

[parlato]: Vorrei essere libero,

libero come un uomo.

Come l’uomo più evoluto

che si innalza con la propria intelligenza

e che sfida la natura

con la forza incontrastata della scienza

con addosso l’entusiasmo di spaziare

senza limiti nel cosmo

e convinto che la forza del pensiero

sia la sola libertà.

La libertà non è star sopra un albero

non è neanche un gesto o un’invenzione

la libertà non è uno spazio libero

libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero

non è neanche il volo di un moscone

la libertà non è uno spazio libero

libertà è partecipazione.


Musica e antimafia

Lotta alla mafia e canzone d’autore: 5 consigli di ascolto da un ex alunno del Torricelli


La musica è armonia e armonia significa accordo. Armonia è quando da una relazione di parti scaturisce qualcosa di diverso e di comune, qualcosa in cui ogni parte si possa riconoscere senza perdere per questo la sua identità…
Questo è il senso profondo di “MUSICA CONTRO LE MAFIE”.

DON LUIGI CIOTTI


https://www.last.fm/it/music/La+Musica+Della+Mafia


I musicisti e la pazzia

https://www.rainews.it/archivio-rainews/media/piano-pianisimo-i-musicisti-e-la-pazzia-c16d95de-3cfb-4371-b566-0236b9411fa6.html


Musica e emigrazione

Mamma mia dammi cento lire
L’emigrato
Amara terra mia

Musica per cambiare il mondo: il

femminismo dall’opera lirica al rock

https://www.dissonanzeletterarie.com/musica-per-cambiare-il-mondo-il-femminismo-dallopera-lirica-al-rock/


di Giulia Scialò

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https://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2018/03/07/femministe-musica-la-parita-di-genere-viaggia-da-tracey-thorn-e-kathleen-hanna-beyonce-e-miley-cyrus/embed/#?secret=yiORdrW2dO


Musica e canzoni della grande guerra


La leggenda del Piave

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio

Dei primi fanti , il ventiquattro maggio:

l’Esercito marciava per raggiungere la frontiera,

per far contro il nemico una barriera…

Muti passaron quella notte i fanti:

tacere bisognava, e andar avanti!

S’udiva, intanto, dalle amate sponde,

sommesso e lieve il tripudiar dell’onde,

Era un presagio dolce e lusinghiero.

Il Piave mormorò: “Non passa lo straniero!”

Ma in una notte trista  si parlò di tradimento,

e il Piave udiva l’ira e lo sgomento…

Ahi, quanta gente ha vista venir giù, lasciare il tetto,

per l’onta consumata a Caporetto!

Profughi ovunque! Dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i suoi ponti.

S’udiva, allor, dalle violate sponde,
sommesso e triste il mormorio de l’onde:
come u singhiozzo, in quell’autunno nero,

Il Piave mormorò: “Ritorna lo straniero!”

E ritornò il nemico per l’orgoglio e per la fame:
volea sfogare tutte le sue brame…
vedeva  il pianto aprico, di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora…

“No!” disse il Piave, “No!” dissero i fanti,
“Mai più il nemico faccia un passo avanti!”

Si vide il Piave rigonfiar le sponde,
e come i fanti combatteva le onde…
Rosso col sangue del nemico altero,

Il Piave comandò: “Indietro va, straniero!”

Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento,
e la Vittoria sciolse le ali del vento!
Fu sacro il patto antico: tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro, Battisti…

L’onta cruenta  e il secolare errore
Infranse, alfin, l’italico valore.

Sicure l’alpi… Libere le sponde…
E tacque il Piave: si placaron le onde…
Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,

la Pace non trovò né oppressi, né stranieri.

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La campana di San Giusto

Per le spiagge, le rive di Trieste
Suona e chiama di San Giusto la campana,
l’ora suona l’ora suona non lontana
che più schiava non sarà!

Le ragazze di Trieste
Cantan tutte con ardore:
“O Italia, o Italia del mio cuore
Tu ci vieni a liberar!”

Avrà baci, fiori e rose la marina,
la campana perderà la nota mesta,
su San Giusto sventolar vedremo a festa
il vessillo tricolor!

Le ragazze di Trieste
Cantan tutte con ardore:
“O Italia, o Italia del mio cuore
Tu ci vieni a liberar!”

&&&&&&&&&&

Monte Grappa tu sei la mia Patria

Monte Grappa tu sei la mia Patria,
sovra a te il nostro sole risplende,
a te mira chi spera ed attende
i fratelli che a guardia vi stan

Contro a te già s’infranse il nemico
Che all’Italia tendeva lo sguardo,
non passa un cotal baluardo
affidato ad italici cuor.

Monte Grappa tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il cammino,
sei la gloria, il volere, il destino,
che all’Italia ci fa ritornar!

Le tue cime fur sempre vietate
Per il pié dell’odiato straniero.
Dai tuoi fianchi egli ignora il sentiero
Che pugnando più volte tentò.

Qual candida neve che al vento
Ti ricopre di splendido ammanto
Tu sei puro ed invitto col vanto
Che il nemico non lasci passar.

Monte Grappa tu sei la mia Patria…

O montagna per noi tu sei sacra,
giù di lì scenderanno le schiere
che irrompenti a spiegate bandiere
l’invasore dovranno scacciar.

Ed i giorni del nostro servaggio
Che scontammo mordendo nel freno
In un forte avvenire sereno
Noi ben presto vedremmo mutar.

Monte Grappa tu sei la mia patria…

&&&&&&&&&&

Monte Nero

Spunta l’alba del sedici giugno,
comincia il fuoco l’artiglieria,
il Terzo Alpini è sulla via
Monte Nero a conquistà

Monte Nero, Monte Nero,
traditor della vita mia,
ho lasciato la casa mia
per venirti a conquistà!

Per venirti a conquistare
abbiamo perduto tanti compagni
tutti giovani sui vent’anni:
la loro vita non torna più

Il colonnello che piangeva
A veder tanto macello:
“Fatti coraggio Alpino bello,
che l’onore sarà per te!”

Arrivati a trenta metri
dal costone trincerato,
con assalto disperato
il nemico fu prigionier

Ma Francesco l’imperatore
Sugli Alpini mise la taglia,
egli premia con la medaglia
e trecento corone d’or…

A chi porta un prigioniero
Di quest’arma valorosa
Che con forza baldanzosa
Fa sgomenti i suoi soldà.

Ma l’Alpino non è vile
Tal da darsi prigioniero:
preferisce di morire
che di darsi allo straniero!

O Italia, vai gloriosa
Di quest’arma valorosa
Che combatte senza posa
Per la gloria e la libertà

Bell’Italia, devi esser fiera
Dei tuoi baldi e fieri Alpini
Che ti danno i tuoi confini
Ricacciando lo stranier.

 Per approfondire l’argomento: Itinerari della grande guerra


Musica della seconda guerra mondiale

Schönberg compose tra l’11 ed il 23 agosto 1947 questa cantata, scrivendo anche il testo in inglese utilizzando il racconto di un ebreo sfuggito al massacro del ghetto di Varsavia ed altre fonti.

L’opera fu presentata per la prima volta ad Albuquerque – Nuovo Messico dalla Civic Symphony Orchestra sotto la direzione di Kurt Frederick.

La prima italiana di cui si abbia notizia si è tenuta a Torino il 20 ottobre 1961 da parte del Coro e dell’Orchestra Sinfonica di Torino.


 Musica in memoria delle vittime del fascismo e della guerra

Il Quartetto d’archi n. 8 è un complesso, malinconico lavoro scritto mentre Shostakovich visitava Dresda, in Germania, nel 1960, dove doveva fornire musica per il film Five Days-Five Nights.

Lì, tra le macerie ancora visibili dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, fu ispirato a comporre questo quartetto in ricordo delle vittime sia di Hitler che di Stalin.

L’opera è rappresentata da cinque movimenti continui e contiene numerosi riferimenti tematici ad altre opere di Shostakovich.

Il primo movimento, contrassegnato in Largo, si apre con l’ormai famoso tema del motto derivato dalle iniziali del compositore, DSCH (dato nei suoi equivalenti tedeschi come D, E flat, C e B natural). Viene trattato in modo fugace in questo movimento oscuro e teso, e in seguito ci sono citazioni tematiche della prima e della quinta sinfonie di Shostakovich.

Il conseguente Scherzo (Allegro molto) imperversa con un trattamento ritmico e guida del motto, poi improvvisamente esplode con un racconto frenetico del tema ebraico del Trio n. 2 del compositore. Il motto ritorna e anche il tema ebraico fa un’altra apparizione, prima che la musica si stabilizzi un po ‘quando inizia il terzo movimento di Allegretto.

Il tema del motto si sente qui in una rappresentazione del waltz scuro, la relativa calma si diffonde rapidamente sottolineando la minaccia sottostante. Si sente un altro tema di valzer, che rompe appena dall’umore sinistro, e presto il tema principale del Concerto per violoncello n. 1 del compositore fa la sua apparizione.

Il quarto movimento (Largo) è forse il più pessimista: presenta un motivo a tre note che minaccia e intimidisce costantemente nelle sezioni esterne, che condivide con il tema del motto, mentre il pannello intermedio è dolcemente triste. Questo movimento contiene anche riferimenti tematici all’opera Lady Macbeth di Mtsensk di Shostakovich e alla canzone “Tormented by Grave Bondage”.

Il finale (Largo) è una versione condensata del pannello di apertura. Il quartetto d’archi è dedicato: “In memoria delle vittime del fascismo e della guerra”.


“Credo che la cosa più importante per un musicista sia quella di trasmettere a chi lo ascolta un’immagine di tutte le cose meravigliose che sente e avverte nell’universo.

John Coltrane, 1962


Musica e conflitto iraelo-palestinese

La musica può risolvere il conflitto israelo-palestinese?

di Giada Stevanato • 

La musica è un mezzo di comunicazione potente, capace, come poche altre cose, di unire e riavvicinare le persone. Ma può essere un metodo di risoluzione di un conflitto delicato come quello israelo-palestinese?

Nel corso degli anni la musica è riuscita a diffondere efficacemente messaggi di pace, tolleranza e tutela dei diritti umani. Concerti come Live8, Live Aid e Live Earth hanno, grazie alla partecipazione di musicisti famosi ( Pink Floyd, U2, Madonna, Elton John e molti altri), sensibilizzato l’opinione pubblica verso temi quali la povertà, la tutela dell’ambiente e il debito pubblico nei paesi del terzo mondo.

musica conflitto israelo palestinese

Musica di coesistenza e di resistenza

Bisogna distinguere quella che rappresenta la corrente musicale legata agli israeliani e quella legata ai palestinesi. Nel primo caso possiamo dire che si tratta di musica per la coesistenza cioè improntata sulla promozione di una politica d’integrazione.

La musica di resistenza, invece, è tale per il valore che essa assume in un quadro di vita quotidiana che non ha più nulla di normale e che manca di occasioni celebrative. Un modo per far sentire la propria voce e creare una maggiore identità culturale.

west eastern divan orchestra conflitto

Non riguarda la politica, ma l’imparare ad ascoltarsi a vicenda e capirsi meglio, usando la nostra lingua comune, la musica. Non risolveremo i problemi politici, ma sicuramente non dobbiamo aspettare i politici per confrontarci. C’è un parallelo tra la musica e la vita: in un’orchestra non dobbiamo ascoltare solo noi stessi ma anche gli altri, continuamente cercando il modo in cui ogni passaggio si interconnette a cosa viene dopo e a cosa è venuto prima. Se solo la vita seguisse le regole di un’orchestra!

Questo il pensiero di Daniel Barenboim, celebre direttore d’orchestra e fondatore della West-Eastern Divan Orchestra, un ensemble sinfonico nato nel 1999 con lo scopo di riunire giovani musicisti professionisti provenienti da zone come Israele, Egitto, Giordania, Siria, Libano, Palestina. L’idea è che, attraverso una passione comune, quella per la musica, si possa favorire il dialogo. Barenboim sostiene che “quando si sente il racconto dell’altro con cui condividi una passione, in questo caso la musica, e la pratichi insieme, forse la tua curiosità viene sollecitata e forse si allontana dall’aggressività e dalla violenza.”

Anche se i ragazzi all’interno dell’orchestra spesso non cambiano idea politica, riescono a trovare un modo per collaborare con il “nemico” e dialogare con esso. I progetti di coesistenza musicale che si svolgono oggi in Israele tendono a seguire questa struttura multiculturale che combina Oriente e Occidente, musicalmente e linguisticamente, come mezzo per proiettare il pluralismo e la parità.

Diversa è la tipologia di progetti portati avanti dai palestinesi. “Lanciare le pietre e suonare la viola significavano la stessa cosa: esprimere me stesso.” Il fondatore di Al-Kamandjâti, Ramzi Aburedwan, cresciuto in un campo profughi, ritiene fondamentale insegnare ai ragazzi la musica sin da piccoli. Il suo progetto, però, ha riscontrato inizialmente qualche ostilità. Veniva considerato come uno sforzo freddo, inadatto alle estreme condizioni di vita e alle perdite subite da tutti. Non era stato compreso il beneficio che la musica poteva avere sui più giovani.

musica israele palestina

Simbolica la locandina del progetto che raffigura Aburedwan prima come un bambino arrabbiato che scaglia delle pietre e poi come un musicista adulto. Ramzi è lui stesso un messaggio visivo che testimonia il potere della musica per trasformare la rabbia e la violenza in lavoro creativo. Nella sede di Ramallah, i bambini imparano a suonare, esprimersi attraverso la musica e contribuiscono attivamente alla resistenza intesa come ricerca di una vita il più possibile normale. Il progetto ha suscitato numerose attenzioni al di fuori della Palestina e ha coinvolto musicisti da ogni parte del mondo. Ciò ha aiutato a consolidare un’identità culturale palestinese anche a livello internazionale.

Heartbeat, per educare alla musica e al dialogo i più giovani

Che i giovani siano la parte della popolazione più aperta al dialogo e al confronto ce lo dimostra anche l’iniziativa Heartbeat. Un progetto che unisce giovani musicisti israeliani e palestinesi per costruire una comprensione critica, sviluppare strumenti creativi nonviolenti per il cambiamento sociale e amplificare le loro voci per influenzare il mondo che li circonda. Il progetto coinvolge ragazzi dai 14 ai 24 anni.

Le parole chiave sono: rispetto, ascolto e responsabilità. Heartbeat riunisce le persone che sono impegnate a vedere e trattare l’altro con il pieno rispetto, come eguali, con la convinzione che la voce di ogni persona abbia lo stesso diritto di essere ascoltata. I membri della comunità sono dedicati ai diritti umani, alla nonviolenza e alla responsabilità civile.

Integrazione in musica: come reagiscono le persone?

Anche se i numeri delle adesioni a questi tipi di iniziative sono relativamente bassi, il fatto che provengano da ragazzi giovani fa sperare in un futuro cambio di mentalità, in una possibile rottura di una catena dell’odio.

La musica sicuramente non può risolvere le questioni politiche e porre fine ad una guerra che continua ormai da 69 anni, ma può creare un ponte comunicativo tra israeliani e palestinesi e favorire un confronto alla pari, utilizzando un linguaggio universale.


Bukra Fi Mishmish”, cioè  “quando i maiali volano (o l’impossibile che accade)” è un inno alla speranza di un futuro migliore che può essere costruito da oggi, come hanno fatto, nel loro piccolo, questi ragazzi. “Quando capiremo che siamo tutti esseri umani, allora per sempre saremo in grado di vivere” sono alcune delle parole del testo della canzone che riassumono il messaggio principale.

“Noi di Gaza pensiamo che il mondo ci abbia dimenticato. Quelli che ci ricordano ci mandano cibo e medicine. Ma sai, lo faresti anche per gli animali. Che lei sia venuto con i suoi musicisti ci ha fatto sentire come esseri umani di nuovo.” Così un capo palestine di una ONG ha ringraziato Daniel Barenboim dopo un concerto. La musica insomma ci ricorda prima di tutto della nostra umanità.



Musica e cani

Tanti sono i percorsi interdisciplinari in preparazione al colloquio orale dell’esame di Stato. Tanti percorsi e molto fantasiosi!

– Professoressa, Cani e musica!

– Eh? Che dici? Musica da cani?

– No!… Cani e musica!

– Ah!

La fantasia e la creatività galoppano… Il problema va risolto e allora si va a caccia di soluzioni… I compagni aiutano, specialmente quelli che “credono” di avere risolto il loro problema!

Per il mio alunno Nicolò R. della classe 3B 2018-19 ecco un suggerimento!… 15 compositori e i loro cani! Buon lavoro, Nicolò!


  1. Beethoven & Gigons

Chi non conosce Ludwig van Beethoven famosissimo compositore e pianista tedesco? Però quello che tutti non sanno è che ebbe una delusione amorosa, come capita a tutte le persone, geni della musica e non.

Si dice che Beethoven abbia scritto la famosa bagatella Für Elise (Per Elisa) per una sua allieva, Therese Malfatti, ma che fu trascritta in maniera errata da un copista, vista la grafia disordinata, e che quindi in realtà Per Elisa fosse Per Teresa (Für Therese).

Quindi si presume che Beethoven fosse innamorato di Therese e che si sia addirittura proposto a lei nel 1810, anno in cui è stata appunto scritta la bagatella, purtroppo però sembra lei abbia respinto le sue avances. Forse per via del famoso temperamento del compositore o molto probabilmente per via della differenza d’età che è di oltre cioè più di venti anni.

Per Beethoven fu una vera consolazione avere l’amicizia del cane dei Malfatti di nome Gigons.

Infatti dopo che la proposta di matrimonio non andò a buon fine, Beethoven scrisse a un amico: “Ti sbagli se pensi che Gigons venga solo da te. No, anche io ho avuto la buona sorte di aver ricevuto la sua compagnia. Ha cenato al mio fianco e poi mi ha accompagnato a casa. In breve, mi ha fornito dell’ottimo intrattenimento”.


  1. Chopin & Marquis

Fryderyk Chopin, compositore e pianista di origini polacche poi naturalizzato francese, fu un po’ più fortunato in amore rispetto al sopracitato compositore.

Infatti per diversi anni ebbe una relazione con la romanziera francese George Sand, lei aveva un piccolo cane di nome Marquis.

Chopin e Marquis andavano molto d’accordo, in una lettera alla Sand il compositore scrisse: “Per favore ringrazia Marquis per la sua mancanza e per il suo fiutare alla mia porta”.

Il Minute Waltz (Valzer del minuto o Valzer op. 64 n. 1) era conosciuto in origine come Valse du Petit Chien (Valzer del cagnolino), e la sua musica vivace e giocosa sembra sia stata ispirata proprio dal fatto che vedeva il cagnolino Marquis inseguire la propria coda.


  1. Wagner & Leo

Wilhelm Richard Wagner, amava molto gli animali in particolar modo i cani, tanto da dichiararsi pubblicamente contrario alla vivisezione e sostenere i diritti degli animali.

Però ebbe una serie di distrazioni che gli fecero ritardare il compimento dell’opera Die Meistersinger von Nürnberg (I maestri cantori di Norimberga). Nel 1862 il suo editore attendeva che l’opera venisse completata e consegnata, Wagner ci stava lavorando in maniera frenetica, in una casa in affitto vicino Mainz.

Si dice che il padrone di casa avesse un Bulldog che si chiamava Leo, lo teneva legato fuori casa nella parte anteriore, e non smetteva di lamentarsi e piagnucolare. Così Wagner ebbe pietà di lui e decise di liberare Leo.

Chiamò un servo per farsi aiutare a liberarlo dalle catene, il compositore tenne la testa del cane e questo (forse spaventato) lo morse alla mano destra provocandogli un infezione.

Questo infortunio imprevisto, fece sì che Wagner non poté scrivere per diversi mesi, il che fu anche una fortuna nella sfortuna per lui, visto che gli diede modo di giustificarsi per il ritardo.

A Wagner ci vollero però altri anni per completare il lavoro…

Wagner & Pohl

Anche dopo questa brutta esperienza con Leo, Wagner rimase comunque sempre un grande amante dei cani, infatti ebbe diversi cani nel corso degli anni: un King Charles Spaniel di nome Peps, un Labrador di nome Pohl e un Terranova di nome Russ.

Nel 1866 Minna Wagner, la sua prima moglie, morì e lui mancò al funerale. Lei aveva vissuto a Dresda mentre Wagner in Svizzera con Cosima, che poi divenne la sua seconda moglie. La giustificazione per la mancata presenza al funerale fu che aveva un “dito infiammato”.

A distanza di poco tempo il Labrador Pohl morì, e anche in quel caso Wagner non fu presente, così un servo lo seppellì frettolosamente nel cortile sul retro. Quando Wagner lo venne a sapere si indignò non poco per come era stato trattato il suo cane.

Così andò a scavare il cane, gli mise un collare al collo e lo adagiò in una bara di legno per poi sotterrarlo in vera e propria tomba.

È stato ipotizzato da alcuni biografi che quel rituale che il compositore eseguì, era stato fatto perché contrito, si sentiva in colpa per essere mancato al funerale di Minna.


  1. Sullivan & Tommy

Sir Arthur Seymour Sullivan compositore inglese, aveva un agente di cambio Edward Hall che nel 1882 gli presentò un istanza di fallimento, doveva al compositore £ 7,000.

Fecero però un accordo al quanto insolito, Sullivan accettò il cane di Hall, Tommy, in sostituzione al rimborso.

Tommy morì ben otto anni dopo questi fatti, e Sullivan gli si era così tanto affezionato che lo fece impagliare e poi metterlo in una teca di vetro dietro casa sua.


  1. Busoni & Lesko

Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni, conosciuto solo come Ferruccio Busoni, fu un compositore e pianista italiano.

Nel 1886 aveva bisogni di fare una vacanza, ma essendo uno studenti di musica squattrinato, era fuori questione avere dei soldi per viaggiare all’estero.

Nel mese di agosto però, i suoi compagni di studio non riuscirono più a contattarlo, così pensarono che alla fine era riuscito a partire per la vacanza.

Poi uno di questi compagni, Ferdinand Pfohl vide un uomo mal vestito, povero, e pensò fosse un fabbro, questo camminava per strada al fianco di Lesko, il Terranova di Busoni, molto intelligente e particolare.

Pfohl pensò quindi che il cane fosse stato rubato, decise quindi di affrontare l’uomo, così scopri che in realtà questo era lo stesso Busoni che aveva deciso di prendersi una vacanza primaverile, e curiosamente scelto di vestire i panni di un operaio, in modo tale da evitare la sua solita cerchia sociale.

Le cose però poi gli sfuggirono di mano, infatti un altro dei conoscenti del compositore italiano, lo vide sempre travestito affrontare una riunione di veri operai sulle teorie di Marx, e ricevere una risposta entusiasta.

Però, fortunatamente per Lasko, non è mai stato coinvolto nella vacanza attivista del suo padrone.


  1. Smyth & Marco

Dame Ethel Mary Smyth compositrice britannica, conosciuta con il nome Ethel Smyth fu anche la leader del movimento femminista delle suffragette.

E scoprì suo malgrado che le prove musicali e i cani non sono poi così compatibili.

La Smyth trascorse la fine del 1880 a Lipsia studiando musica, con lei viveva Marco, un indisciplinato meticcio di San Bernardo, che nel 1887 era presente ad una prova del Quintetto per pianoforte e archi in fa minore op. 34 di Brahms, dove era presente anche il compositore.

Tutto stava procedendo bene, fino a quando Marco, entrò improvvisamente nella stanza saltellando e facendo cadere il leggio del violoncellista.

Fu un momento molto imbarazzante per la Smyth, però la fortuna era dalla sua parte, infatti Brahms adorava i cani, e fu molto felice di vedere Marco.

J. Brahms: Quintetto per pianoforte e archi op. 34 in fa minore
Marco Sollini, pianoforte Quartetto d’Archi della Scala Francesco Manara, violino I – Pierangelo Negri, violino II Simonide Braconi, Viola – Massimo Polidori, violoncello
19 luglio 2006, Ponzano di Fermo, Chiesa di San Marco Armonie della sera – live recording Festival di musica da Camera – seconda edizione 19 luglio / agosto 2006

  1. Hahn & Zadig

Reynaldo Hahn compositore, pianista e direttore d’orchestra, venezuelano ma naturalizzato francese.

Al compositore, gli fu regalato un cane da colui che si dice fosse il suo amante, lo scrittore Marcel Proust. Hahn chiamò ilcane Zadig, come il protagonista del racconto filosofico di Voltaire, Zadig o il destino. Storia orientale.

Nonostante non fosse un tipo geloso, Proust, scrisse delle lunghe lettere a Zadig, spiegando che sarebbe stato molto più felice potendo essere lui stesso un cane.


  1. Elgar & Marco e Mina

Il compositore inglese Sir Edward William, Elgar amava i cani ma sua moglie Alice non poteva vivere con loro.

Prima di incontrare la sua futura moglie, Elgar aveva un cane di nome Marco, uno spaniel, però durante i suoi trenta anni di matrimonio non possedette cani.

Anche se Elgar, durante le passeggiate con l’amico organista della Cattedrale di Hereford George Robertson Sinclair, approfittava sempre della compagnia del cane di razza Bulldog di quest’ultimo, Dan.

A queste passeggiate dedicò una delle Variazioni Enigma (Enigma Variations), Variazione 11 – G.R.S. (Allegro molto), infatti la variazione descrive proprio una delle loro passeggiate lungo il fiume.

Edward Elgar – Variations on an Original Theme (Enigma), Op. 36 (1898) 00:00 Theme (Enigma: Andante) 02:18 Variation I (L’istesso tempo) “C.A.E.” 04:12 Variation II (Allegro) “H.D.S-P.” 05:04 Variation III (Allegretto) “R.B.T.” 06:30 Variation IV (Allegro di molto) “W.M.B.” 07:14 Variation V (Moderato) “R.P.A.” 09:55 Variation VI (Andantino) “Ysobel” 11:24 Variation VII (Presto) “Troyte” 12:37 Variation VIII (Allegretto) “W.N.” 14:46 Variation IX (Adagio) “Nimrod” 19:36 Variation X (Intermezzo: Allegretto) “Dorabella” 22:02 Variation XI (Allegro di molto) “G.R.S.” 23:09 Variation XII (Andante) “B.G.N.” 26:47 Variation XIII (Romanza: Moderato) ” * * * ” 30:19 Variation XIV (Finale: Allegro) “E.D.U.”
Warsaw Philharmonic Orchestra Jacek Kaspszyk – conductor Warsaw Philharmonic Concert Hall, 11 November 2017

Dopo che la moglie Alice morì nel 1920, Elgar prese con se due cani: uno spaniel che chiamò di nuovo Marco e un Cairn Terrier di nome Mina. L’allora innovativa tecnologia di comunicazione, permise a Elgar di mantenere i contatti con i suoi amati cani anche se era in viaggio di lavoro a Londra.

Nel suo settantesimo compleanno, Elger fece un concerto trasmesso in diretta, che si concluse con un breve discorso su onde radio.

Durante questo discorso diede la buonanotte a Mina, che fu molto felice ed eccitata nel sentire la voce del suo padrone alla radio.

In un’altra occasione, Elgar stava cenando al Brooks’s Club a Pall Mall, e venne chiamato per una telefonata urgente dal cameriere. Una volta raggiunto il telefono, gli altri commensali sentirono un forte abbaiare dall’altra parte del telefono e Elgar disse “Non mordere i cuscini”.


  1. Šostakovič & Tomka

Dmitrij Šostakovič compositore e pianista sovietico, nel mese di aprile del 1947, ebbe la visita a casa sua di un giornalista del Moscow News, per fare un’intervista sulla vita familiare del compositore.

Lui e Šostakovič erano seduti nel salotto e riuscivano a sentire che nella stanza accanto, la moglie del compositore e i suoi figli che facevano i bagagli.

E poi un grande cane che gironzolava abbaiando e lamentandosi.

Šostakovič allora spiegò che Tomka, il cane, era sconvolto perché i bambini se ne stavano andando via nella casa di riposo, e poi aggiungento in tono più serio disse che secondo una sua teoria, i cani hanno vite così brevi perché prendono tutto tanto a cuore.


  1. Moondog & Lindy

Louis Thomas Hardin, compositore statunitense cieco, da piccolo aveva un cane di nome Lindy, e disse che aveva che insieme a quest’ultimo usava ululare alla luna più di qualsiasi altro cane lui avesse conosciuto.

Sarà stato anche un comportamento inusuale, ma non così tanto visto il personaggio e le abitudini che poi Hardin prese.

Come quella di andare in giro per New York 54th Street, vestito come un vichingo e componendo musica con lo pseudonimo di Moondog, proprio in onore del suo cane.


  1. Henze & James

Hans Werner Henze, amava tutto ciò che era inglese.

Nel 1990 aveva un cane a cui diede il nome James.

Il compositore, anche se era tedesco e viveva in Italia con il suo cane, si rivolgeva a James parlando sempre in inglese.


  1. Crumb & Yoda

George Crumb, compositore statunitense, aveva un molto affetto per i propri animali domestici, e lo dimostrava anche attraverso la musica.

In una musica strumentale solistica e cameristica, Mundus Canis del 1998 (per chitarra e percussioni), il compositore fa una serie di ritratti musicali di tutti i cani che la sua famiglia ha avuto.

Nell’ultimo movimento, incontriamo ilcane Yoda, “un cane soffice bianco di discendenza mista e temperamento mercuriale”.

La musica ad un certo punto si ferma e un musicista sul palco punta lo strumento (guiro) verso il pubblico dicendo con voce severa “Bad dog” cioè “Cane cattivo”. Sulla copertina di Bad Dog appare giustamente Yoda.


  1. Adams & Eloise

John Adams, compositore statunitense, ha sua moglie che partecipa alle mostre di cani con i suoi Pointers, e lui vi prende parte.

Adams scrisse che conduceva il loro cane Eloise agli show dove considerava di incoraggiare sua moglie, dicendo di essere grato di condurre Eloise perché era molto spaventato da fatto che lei potesse fare i bisogni di fronte a centinaia di intenditori di cani.


  1. Laurie Anderson & Lollabell

Ed infine non possiamo non nominare la sperimentazione della compositrice statunitense, Laurie Anderson.

Il 5 giugno del 2010, lei insieme a suo marito la leggenda del rock Lou Reed, misero in scena un concerto sui gradini della Sydney Opera House, proprio in esclusiva per i cani, il “Music For Dogs”.

Seguendo la linea dei gusti del loro particolare pubblico, la musica è stata eseguita ad altissimo campo, anche se giustamente i compositori stessi hanno avuto difficoltà a sentirla, sono stati in grado di suonare grazie all’esperienza fatta con Lollabelle, il Rat Terrier della Anderson.


Fonte:  https://www.cani.it/magazine/15-compositori-e-i-loro-cani/n612.html


Musica e Sudafrica

https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Cantanti_sudafricani

https://it.wikipedia.org/wiki/Miriam_Makeba

https://it.wikipedia.org/wiki/Bongi_Makeba

Strut presents an all-time classic of South African music, the definitive remastered edition of Miriam Makeba’s ‘Pata Pata’, her first album recorded for Reprise in 1966.

Zenzile Miriam Makeba è nata a Johannesburg nel 1932.

Sua madre era una swazi sangoma (tradizionale guaritrice-erborista). Suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa.

Quando aveva diciotto giorni, sua madre fu arrestata per aver venduto umqombothi, una birra africana fatta in casa distillata da malto e farina di mais. Sua madre è stata condannata a sei mesi di reclusione, così Miriam ha trascorso i suoi primi sei mesi di vita in carcere.

Da bambina ha cantato nel coro del Kilmerton Training Institute di Pretoria, una scuola elementare che ha frequentato per otto anni.

La sua carriera professionale è iniziata negli anni ’50 quando è apparsa nel gruppo jazz sudafricano dei Manhattan Brothers ed è apparsa per la prima volta su un poster. Ha lasciato i Manhattan Brothers per registrare con il suo gruppo di sole donne, The Skylarks, cantando una miscela di jazz e melodie tradizionali del Sud Africa.

Già nel 1956 pubblicò il singolo per “Pata Pata”. Il singolo viene trasmesso in tutte le stazioni radio e la fa conoscere in tutto il Sudafrica.

http://en.wikipedia.org/wiki/Miriam_M…


Musica e sfruttamento minorile


BAMBINI

Bambino armato e disarmato in una foto

senza felicità sfogliato e impaginato in questa vita sola

che non ti guarirà crescerò e sarò un po’ più uomo

ancora un’altra guerra mi cullerà

crescerò combatterò questa paura che ora mi libera

milioni sono i bambini stanchi e soli in una notte di macchine

milioni tirano bombe a mano ai loro cuori ma senza piangere

ragazzini corrono sui muri neri di città

sanno tutto dell’amore che si prende e non si dà

sanno vendere il silenzio e il male la loro poca libertà

vendono polvere bianca ai nostri anni e alla pietà bambini,

bambini, aha, aha.

Bambino in un barattolo è rinchiuso un seme come una bibita

lo sai che ogni tua lacrima futura ha un prezzo come la musica

io non so quale bambino questa sera aprirà ferite

e immagini aprirà le porte chiuse e una frontiera in questa terra di uomini

terra di uomini, oh

bambino qual è la piazza in Buenos Aires

dove tradirono tuo padre il suo passato assassinato

Desapareçido

ragazzini corrono sui muri neri di città

sanno tutto dell’amore che si prende e non si dà

sanno vendere il silenzio e il male la loro poca libertà

vendono polvere bianca ai nostri anni e alla pietà

bambini, bambini, aha, aha

bambino armato e disarmato in una foto senza felicità

sfogliato e impaginato in questa vita sola che ti sorriderà.


Michael Jackson WE ARE THE WORLD

http://michaeljacksonredelpop.blogspot.it/2009/12/testo-e-traduzione-we-are-world.html


Musica e alimentazione

http://www.ricetteecooking.com/pages/n/canzoni-sul-cibo.html


Musica e pianeti


Musica e Esistenza


Musica e viaggio


Musica e sport


Musica e cinema


Musica e acqua


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“O Vos Omnes” Giuni Russo

Esecuzione live, contenuta in “Signorina Romeo Live” e in “The complete Giuni”

❤️🙏❤️ ” O vos omnes qui transitis per viam, attendite et videte si est dolor sicut dolor meus ” Lamentazioni di Geremia (1, 12).

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